Disastro aereo sul Legnone: richiesta di rinvio a giudizio per Leonardo e otto dipendenti
Dall’analisi delle scatole nere e delle simulazioni tecniche, emerge che l’incidente sarebbe stato evitabile.

La Procura della Repubblica di Lecco ha richiesto il rinvio a giudizio per Leonardo S.p.A. e per otto suoi dipendenti, in relazione al disastro aereo avvenuto il 16 marzo 2022 sul Monte Legnone, in cui perse la vita il pilota britannico Dave Ashley. Lo riportano i colleghi di Prima Lecco
I fatti
Durante un volo di prova a bordo di un caccia M‑346FA, i piloti Giampaolo Goattin e Dave Ashley si eiettarono quando l’aereo precipitò contro il fianco della montagna, a circa 2.600 metri di quota. Goattin sopravvisse nonostante il paracadute si impigliò tra le rocce, mentre Ashley morì nell’impatto.
Al termine delle indagini, la Procura ha contestato agli otto indagati — sette dirigenti e il pilota collaudatore — i reati di disastro aviatorio colposo e omicidio colposo. Leonardo è invece accusata per responsabilità amministrativa in materia di sicurezza sul lavoro.
L’udienza preliminare
Il 23 luglio è stato notificato l’avviso di fissazione dell’udienza preliminare, con richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza è programmata per il 10 dicembre 2025.
Le accuse
Secondo la ricostruzione accusatoria, il volo non sarebbe nemmeno dovuto avvenire: il velivolo non era completamente assemblato, non aveva superato tutte le fasi di collaudo previste e gli strumenti a bordo non erano sufficienti per rilevare e segnalare eventuali guasti. Le criticità sarebbero riconducibili a gravi carenze organizzative e alla violazione delle norme di sicurezza.
Dall’analisi delle scatole nere e delle simulazioni tecniche, emerge che l’incidente sarebbe stato evitabile.
La posizione dell’azienda
Nonostante la gravità del caso, il Consiglio di Amministrazione di Leonardo ha deciso di non effettuare accantonamenti in bilancio per affrontare le conseguenze legali del procedimento.