E’ iniziato il restauro della chiesa di Santa Barbara
Eretta a voto per sconfiggere l'epidemia di peste.
E’ iniziato il restauro della chiesa di S. Barbara, nella via omonima, eretta a voto per sconfiggere l'epidemia di peste che nei primi del 1500 fece più di 450 vittime, edificata proprio fuori del centro abitato, allora aperta campagna, e luogo dove si tenevano le adunanze. La storia è particolare. Nel 1821 il governo austriaco vi stabilì un cimitero, in uso fino al 1951; tanti interventi di restauro negli anni; la chiesa, ha una sola navata e abside semicircolare al di sopra della quale è posto un cavaliere con una campana tra le mani. Nella stessa posizione si trova un grande crocifisso in legno, che tanto piaceva al pittore Elvio Mainardi, scomparso quest’anno all’età di 88 anni, che per 20 anni fece del luogo il suo studio, avendo scelto Bormio quale luogo di ispirazione e lunghi soggiorni. Il tabernacolo del 1600, opera del Fogaroli, un tempo sull’altare maggiore, si trova nella Collegiata.
Intervento
L’intervento di restauro riguarda principalmente il consolidamento dell’edificio e la deumidificazione; nessuna bellezza verrà snaturata. Come la copertura, di conformazione a capanna, che da un tocco di semplicità alla struttura architettonica; la stessa presente nella facciata, essenziale e priva di adornamenti, se non per una bussola per le offerte vicino all’entrata, in pietra verde, a testimonianza del cimitero prima esistente. Infatti, reca un bassorilievo raffigurante un teschio e due ossa incrociate, con una iscrizione che esorta i visitatori a fare elemosina ai defunti. In futuro, la speranza che possa tornare ad ospitare funzioni religiose, al servizio del reparto Buglio.