È morto il fotoreporter Silvio Sandonini
Ha collaborato con diverse testate giornalistiche del Lecchese e della Valtellina.
Silvio Sandonini è morto ieri sera, sabato 5 giugno, in ospedale. A piangerlo anche il mondo della fotografia e dell'informazione.
È morto Silvio Sandonini
Come riportato da PrimaLecco.it, la comunità di Dervio piange per la morte che ha sopraggiunto nella serata di ieri il fotoreporter Silvio Sandonini, che lascia moglie e figlia.
Da pochi giorni, infatti, si trovava ricoverato in ospedale a causa dell'aggravarsi della malattia che poco tempo fa lo aveva colpito. In lutto anche il mondo della fotografia e dell'informazioni, di cui Silvio ha sempre fatto parte fin dai primi anni Novanta.
Ha lavorato per diverse testate giornalistiche locali
Classe 1958, grande appassionato di fotografia. Così Silvio si era avvicinato al mondo dell'informazione, collaborando con diverse testate giornalistiche del Lecchese e della Valtellina.
A partire dai primi anni Novanta, ha lavorato con la Gazzetta di Lecco e provincia, con i quotidiani Il Giorno e La Provincia, documentando, attraverso i suoi amati scatti, tutti i più significativi eventi lecchesi.
Il ricordo del Sindaco di Dervio
La notizia in poco tempo ha fatto il giro del web. Data la notorietà di Silvio, sono molte le persone che oggi vogliono spendere qualche parola per ricordarlo. Tra queste, anche il sindaco di Dervio, Stefano Cassinelli, che su Facebook scrive:
"E’ venuto a mancare Silvio Sandonini. La sua perdita mi addolora molto, per me era un caro amico e un collega di lavoro. Abbiamo lavorato insieme per vent’anni e detengo l’invidiabile record di non averci mai litigato. Perché Silvio era un’anima critica, direi un vero rompi scatole. Ma di lui ho sempre apprezzato la lealtà e il senso di giustizia che aveva. Aveva la capacità di dire ho sbagliato, quelle poche volte che pensava di aver sbagliato, e questo è apprezzabile. Ho sempre apprezzato che da collega e poi da sindaco non mi ha mai risparmiato ne critiche ne elogi (più le critiche) ma sempre fatte per costruire, per migliorare e sempre in faccia mai alle spalle. Da giornalisti sapevamo che quando veniva a mancare qualcuno si scrivevano sempre cose belle del defunto e tante volte abbiamo ironizzato su questa cosa. Ora è venuto a mancare Silvio e lo voglio ricordare per le cose belle, quelle brutte le ricorderanno chi non gli voleva bene. Ho sempre detto che, malgrado tutti i suoi difetti ed erano tanti, aveva una grande onestà, quando parlavo di lui dicevo sempre una parolaccia per definirlo poi aggiungevo che era una persona onesta: se trovava un euro che era tuo te ne restituiva due per essere sicuro di non portarvi via nulla. Sul lavoro era una delle persone più serie e affidabili che abbia mai trovato, se si prendeva un impegno lo portava a termine e sono così tante le storie che abbiamo seguito insieme e le avventure che abbiamo avuto. Ci lascia un archivio di immagini che racconta alcuni decenni di cronaca locale e suggestivi scatti del territorio che amava tanto. Gli ultimi giorni prima del ricovero mi diceva sempre: “mi manca il paese, avrei così tanta voglia di andare a vedere cosa succede in giro ma non riesco più”. Penso che il paese perda una memoria storica, un innamorato di Dervio e un volontario che nel breve periodo di pensione in cui stava bene si è dato tanto da fare. Mi mancherà quel rompiscatole".