Emergenza coronavirus: nelle case di riposo la situazione è critica
Le difficoltà emerse durante due incontri in video conferenza voluti dalla Prefettura.
In data 7 e 9 aprile scorsi si sono svolti in videoconferenza due distinti incontri in tema di R.S.A (Residenze Sanitarie Assistenziali) richiesti dai Sindacati Confederali e a cui hanno preso parte, oltre a questi ultimi, il Direttore Generale dell’ATS e i Direttori di alcune delle RSA della provincia.
Preoccupazione
Il tutto nasce dalla preoccupazione segnalata da alcuni degli operatori in forza alle RSA, relativa alla carenza di dispositivi di protezione individuale tale da non consentire sia di soddisfare tutte le esigenze sanitarie, sia di operare in sicurezza, mettendo dunque a rischio oltre che gli operatori stessi anche gli ospiti che, spesso, per l’età e per le loro condizioni di salute, costituiscono una categoria particolarmente esposta al contagio da Covid-19. Inoltre è stata sottolineata la necessità di incrementare il numero di tamponi, prevedendolo per tutto il personale socio-sanitario e per gli ospiti che manifestano sintomi evidenti. Infine si è rimarcata la necessità di una maggiore trasparenza circa le modalità di gestione delle RSA in particolare per l’allocazione e la gestione degli ospiti positivi o sospetti positivi.
Protezione individuale e tamponi
La Direzione dell’ATS, nel premettere che il reperimento dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) resta a carico delle RSA, ha rappresentato la difficoltà oggettiva per tutti, soprattutto nel primo periodo dell’emergenza, dell’approvvigionamento di tali DPI e che, comunque, è in corso un notevole sforzo per ovviare a tale situazione, ricorrendo a tutte le possibili fonti di rifornimento, compreso quello delle donazioni. Per quanto riguarda i tamponi, essi, anche per motivi tecnici, devono essere fatti seguendo le linee guida indicate dalla Regione Lombardia e comunque gli ospiti sospetti vengono già considerati e trattati come fossero positivi.
Le Case di riposo hanno sottolineato le difficoltà legate all’impossibilità di reperire in numero sufficiente le mascherine, i camici, ecc, nonché la carenza di personale, che nonostante impegno e dedizione è stato spesso decimato da assenze per malattie, da contagi o situazioni di sospetto, che li hanno costretti a periodi di quarantena.
Collaborazione
La Prefettura conclude commentando che “Gli incontri si sono svolti in un clima di proficua collaborazione e nella condivisa volontà di utilizzare tutti gli strumenti consentiti per contenere il propagarsi del contagio, salvaguardando la salute di medici, operatori e ospiti. In tal senso si è dato atto, anche grazie alla collaborazione della Direzione dell’ATS, che l’approvvigionamento è divenuto più costante e sufficiente a consentire agli operatori lo svolgimento in sicurezza della loro attività, che è stato esteso il numero delle persone (operatori ed ospiti) sottoposte a tamponi, che è in atto l’assegnazione di medici ed operatori alle strutture più in difficoltà e che è stato adottato un modello di comunicazione di dati da parte delle RSA che assicuri una maggiore trasparenza sulle attività di gestione”.