“Fabrizio ha sconfitto il Covid”: il messaggio legato a un palloncino fa 250 km
Nella scuola ogni volta che un alunno o un insegnante sconfigge il virus viene lanciato un palloncino.
“Fabrizio ha sconfitto il Covid”: il messaggio legato a un palloncino ha viaggiato per 250 km dopo essere partito da una scuola di Bosisio Parini, in Provincia di Lecco, e arrivato in Liguria dove è stato trovato da una famiglia di Camogli.
“Fabrizio ha sconfitto il Covid”: da Bosisio alla Liguria
La scuola che lancia palloncini quando qualcuno guarisce dal Covid
“Da quando è iniziata questa seconda ondata abbiamo preso l’abitudine di lanciare nell’etere, per ogni nostro alunno o dipendente guarito o negativizzatosi dopo essere risultato positivo al Covid, un palloncino colorato in segno di speranza e rinascita”, spiega la dirigente dell’Istituto Comprensivo Bosisio Parini, Orsola Moro.
“Aver saputo che una famiglia di Camogli ha ricevuto il palloncino da noi lanciato lunedì 16 novembre è stata per noi una sorpresa: ne ha fatta di strada questo palloncino! Ben 250 km! Siamo contenti che i messaggi positivi e la volontà di sconfiggere l’epidemia vadano oltre qualsiasi confine e barriera naturale. Alla gentilissima famiglia di Camogli i nostri ringraziamenti per averci dato questo bellissimo riscontro”.
L’ha mandato un insegnante guarito dal coronavirus
Fabrizio Inturri, 53 anni, è un insegnante di religione cattolica che insegna appunto all’Istituto Comprensivo di Bosisio Parini ed è residente a Merone.
“II 14 ottobre avevo le articolazioni doloranti, mal di ossa e poca febbre. La mia dottoressa per precauzione mi ha fatto fare il tampone essendo ogni giorno a contatto con bambini, e l’esito è stato positivo: dal punto di vista fisico il mio corpo ha retto, ma sono dovuto stare in casa per trenta giorni, chiuso in una stanza e separato da mia moglie Beatriz, 38 anni, e da mia figlia Valeria, 8 anni. Anche loro ovviamente non sono potute uscire dall’abitazione. Mi è sembrato un tempo infinito, ma la fede mi ha aiutato molto”.
Guarito dal Covid: una storia toccante di fede e di amore
Così come è stata una grande sorpresa da parte della famiglia Inturri sapere che il palloncino fosse arrivato sino Camogli: “Alla Liguria sono legato da un filo sottile – racconta Fabrizio – sono nato a Genova e lì ho abitato sino a quando avevo 6 anni perché mio padre lavorava nelle Ferrovie, anche se le mie origini sono siciliane. Tra l’altro, a mamma e famiglia ho riferito delle mie condizioni solo una volta guarito, non li volevo fare preoccupare. Comunque tutti questi segni, il palloncino ritrovato da una famiglia come può essere la mia, i lunghi chilometri che ha percorso e il messaggio arrivato così lontano, li vedo tutti come un segno: gli incontri della fede non hanno né spazio né tempo. Sono convinto che nulla accada per caso: guardate cosa è uscito fuori da un semplice e piccolo palloncino in cielo”.