Grosotto

Fino a Napoli per vedere la "Vergine con Bambino"

Viaggio organizzato dalla Fabbriceria per visitare la scultura esposta temporaneamente nel contesto delle Gallerie d’Italia.

Fino a Napoli per vedere la "Vergine con Bambino"
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Dal 24 al 27 giugno nel viaggio organizzato dalla Fabbriceria del Santuario di Grosotto all’insegna della fede e dell’arte si è recato a Napoli un folto gruppo di grosottini e valtellinesi di circa 40 persone. Scopo della trasferta era la visita alla scultura lignea "Vergine con Bambino" del 1490 di Giacomo del Maino conosciuta come la Beata Vergine delle Grazie di Grosotto esposta temporaneamente nel nuovo contesto museale delle Gallerie d’Italia del rinnovato Banco di Napoli nella famosissima via Toledo e nello stesso palazzo di stile Vittorio ristrutturato recentemente dove è esposto l’ultimo dipinto del Caravaggio noto come il martirio di Sant’Orsola. Intesa Sanpaolo ha sponsorizzato totalmente il restauro della scultura operato dalla restauratrice Paola Gusmeroli e anche in questo caso ha voluto omaggiare il gruppo di Grosotto con l’entrata e la visita guidata. Le Gallerie d’Italia di Napoli ospitano "La Fragilità e la Forza", esposizione conclusiva della XIX edizione di Restituzioni, il programma biennale di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale che Intesa Sanpaolo conduce da oltre trent’anni in collaborazione con il Ministero della Cultura. Si sono potuti vedere gli esiti della lunga stagione di restauri che ha interessato 87 nuclei di opere per un totale di oltre 200 manufatti, selezionati dal comitato scientifico e Intesa Sanpaolo insieme a 54 enti ministeriali preposti alla tutela e 81 enti proprietari, tra siti archeologici, musei pubblici e diocesani, chiese e luoghi di culto, con un’ottantina di laboratori di restauro.

Statua

La statua, normalmente collocata nella terza cappella destra nel Santuario di Grosotto, è oggetto di venerazione fin dalla costruzione dell’edificio, consacrato nel 1490 in seguito a un fatto miracoloso avvenuto pochi anni prima: nel 1487, terrorizzati dalle incursioni dei Grigioni in Valtellina, i grosottini fecero voto a Maria affinché li preservasse dai saccheggi e dalle violenze; il borgo fu effettivamente risparmiato e l’edificazione di un piccolo Santuario per grazia ricevuta seguì immediatamente. La scultura è l’unico elemento rimasto di un’ancona andata perduta in seguito alle trasformazioni che hanno interessato il Santuario nei secoli; lo spostamento dall’altare maggiore alla collocazione attuale risale al 1938. La storia della devozione alla Beata Vergine di Grosotto è testimoniata dai numerosi cartigli applicati nei secoli sul retro della statua, in occasione delle solenni esposizioni originate da anniversari o dalla necessità di invocare Maria per ottenerne la protezione in frangenti difficili: la campagna napoleonica d’Italia (1796), i periodi di siccità (1802), la Prima guerra mondiale (1915), fino ad arrivare al più recente, apposto nel 2020 in concomitanza con la pandemia. Naturalmente il tour è proseguito nei giorni successivi a Napoli e dintorni in un programma intenso nel centro storico di Napoli. Per finire una visita alla Madonna di Pompei dove don Andrea Cusini ha concelebrato la messa nella cappella intitolata al Beato Bartolo Longo, il fautore del Santuario. La statua rimarrà esposta fino al 25 settembre poi farà ritorno in Valtellina. La Fabbriceria per tale occasione sta progettando un rientro in grande stile.

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