Il fatto

Gli hacker filorussi attaccano anche la Banca Popolare di Sondrio (ma non fanno danni)

Dalla Bps spiegano che gli attacchi non hanno  intaccato l’integrità e la confidenzialità dell’informazione e dei propri sistemi interessati

Gli hacker filorussi attaccano anche la Banca Popolare di Sondrio (ma non fanno danni)
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C'è anche la Banca Popolare di Sondrio tra le istituzioni bancarie finite nel mirino degli hacker filorussi. E' accaduto ieri, martedì 1 agosto 2023, e la notizia è stata confermata nel tardo pomeriggio. Dalla Bps, tuttavia, "viene confermato che gli attacchi da parte di hacktivisti filorussi ai danni di soggetti istituzionali nazionali non hanno  intaccato in alcun modo l’integrità e la confidenzialità dell’informazione e dei propri sistemi interessati".

Gli hacker filorussi attaccano le banche italiane

A far scattare l'allarme sono stati i tecnici dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale dopo che sui loro canali social gli hacker filorussi Noname057(16) hanno potuto esultare per i loro attacchi informatici contro le "russofobiche autorità italiane". In effetti, stando a quanto reso noto già nella serata di ieri, i danni sono stati relativi e si sono limitati a rendere i siti irraggiungibili per pochi minuti. Poca roba rispetto ai ben più temibili ransomware, il furto di dati con la richiesta di riscatto.

Nel mirino degli hacktivisti filorussi non è finita solo la Bps: il medesimo attacco ha infatti riguardato anche Bper, Monte dei Paschi di Siena, Fineco, Intesa e Fideuram. Poche ore prima, invece, nel mirino erano finite alcune aziende del trasporto pubblico locale, tra le quali l'Amat di Palermo e l'Anm di Napoli.

Le contromisure per arginare gli hacker

I tecnici dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale - come avviene sempre in questi casi - hanno immediatamente preso contatto con le banche finite ieri nel miriro. Lo scopo era quello di informarle dell'offensiva informatica e fornire le prime indicazioni per limitarne gli effetti. Secondo quanto si è appreso, esattamente come era accaduto nelle precedenti azioni portate avanti dai Noname, si tratta di attacchi di tipo Ddos (Distributed denial of service). La procedura è tutto sommato semplice: vengono cioè inviate richieste al sito web "bersaglio" in quantità tale che questo non possa  gestirle. E quindi che non riesca a funzionare in maniera corretta. Secondo quanto reso noto dall'Agenzia il "disagio", peraltro non identico per tutti gli istituti coinvolti, sarebbe durato appena per pochi minuti. E, come detto, per quel che riguarda la Bps - ma la situazione è identica anche per le altre banche - gli attacchi "non hanno  intaccato l’integrità e la confidenzialità dell’informazione e dei propri sistemi interessati", come hanno ribadito dall'isituto di piazza Garibaldi a Sondrio.

La rivendicazione

Sul loro canale Telegram il gruppo ha rivendicato gli attacchi, criticando il recente incontro tra Giorgia Meloni ed il presidente statunitense Joe Biden, dove la premier italiana ha confermato il sostegno all'Ucraina. L'Agenzia monitora "con la massima attenzione" il riattivarsi delle campagne da parte di gruppi di 'hacktivisti' (sono gli hacker-attivisti) filorussi "ai danni di soggetti istituzionali nazionali. Non risulta comunque che gli attacchi - di carattere dimostrativo - abbiano intaccato l'integrità e la confidenzialità delle informazioni e dei sistemi interessati".

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