Teglio

Gli scavi attorno al Castello di Teglio regaleranno nuova storia alla Valle

Progetto nato dalla collaborazione tra Comune, Università di Bergamo e Ministero.

Gli scavi attorno al Castello di Teglio regaleranno nuova storia alla Valle
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Un progetto di ricerca e valorizzazione, frutto della collaborazione tra Comune di Teglio, Università di Bergamo e Ministero della cultura intende riscoprire la storia dimenticata del Castello di Teglio, nell’area intorno alla Torre de li belli Miri, alla ricerca del castrum romano. Gli scavi inizieranno in estate e sabato 7 maggio alle 14.30 c’è stata la presentazione pubblica a Palazzo Besta. Il Castello di Teglio, di cui rimane oggi solo la Torre de li belli Miri, si colloca probabilmente su un’area abitata già in età romana e potrebbe sorgere nel luogo di un precedente castrum, sede del potere civile e religioso a capo di una circoscrizione amministrativa e militare. Nonostante la centralità di questo sito, l’area non è stata finora oggetto di appositi studi a carattere scientifico, a differenza invece di quanto avvenuto per altri castelli della valle. Per rimediare a questa situazione, Università degli studi di Bergamo, Comune di Teglio e Ministero della Cultura hanno unito le forze avviando un ambizioso progetto di ricerca, che ha come obiettivo la piena valorizzazione del sito.

Collaborazione

Questa collaborazione si è già concretizzata, la primavera scorsa, in una campagna di indagini con droni e georadar condotte dall’Università di Bergamo e dirette da Riccardo Rao, professore di Storia medievale e di Storia del Paesaggio, e da Federico Zoni, archeologo e assegnista di ricerca. Così il sindaco di Teglio Elio Moretti: "Teglio ha un territorio straordinario, ricco di arte, cultura e storia, i ritrovamenti fatti fino ad ora confermano quello che i nostri avi hanno tramandato nel tempo. Come cittadino credo che l’amore per il proprio territorio sia alla base della volontà di conoscere il nostro passato attraverso la ricerca nel sottosuolo che cela ancora molti misteri. Non posso che ringraziare per la straordinaria collaborazione la soprintendenza, l’Università di Bergamo e la professionalità della dottoressa Marveggio che hanno dimostrato una grande disponibilità e una qualità del lavoro svolto fino ad ora encomiabile. Proprio l’amore per il nostro territorio è alla base delle scelte fatte dalla mia amministrazione da tempo: la volontà di riappropriarci di palazzi storici, di forgiare gli acronimi Teglio Arte Cultura/di Natura Storia e la necessità di creare un ponte tra passato e futuro per le nuove generazioni".

Joli

Poi l’assessore Nicoletta Joli: "Premettendo che oggigiorno i progetti legati alla tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico risultano essere un volano dal punto di vista turistico, ho ritenuto interessante puntare sull’area della Torre che, oltre ad essere il simbolo di Teglio, è un’area che recentemente è stata interessata da lavori di riqualificazione che ne hanno aumentato la fruibilità. Detto ciò, sono veramente felice e soddisfatta che la nostra amministrazione abbia puntato e creduto in questo progetto, visti i primi ottimi risultati". Giuseppina Di Gangi, direttore di Palazzo Besta, ha commentato: "Palazzo Besta con le collezioni e i cicli decorativi conservati costituisce un fondamentale punto di riferimento per la conoscenza della storia culturale, artistica e sociale valtellinese. Al Museo pertiene anche l’Antiquarium Tellinum, raccolta di stele incise risalenti all’età del Rame provenienti dal territorio, testimonianza di quanto sia antico l’insediamento della valle. Promuovere le attività di ricerca, come quella che sta interessando l’area del Castello, è compito istituzionale del museo di Palazzo Besta, che non è solo contenitore di memorie del passato ma che vuole porsi al servizio della comunità".

Marveggio

Infine Chiara Marveggio, archeologa libera professionista incaricata delle indagini. "Poter lavorare in un contesto di così spiccato interesse storico come Teglio è sempre un privilegio, soprattutto avendo già avuto occasione più volte in passato di confrontarmi con la ricchezza del suo patrimonio archeologico, che attesta la continuità di frequentazione del territorio dall’epoca preistorica ai giorni nostri. Le recenti indagini hanno avuto la duplice finalità di iniziare a riscoprire l’importante sito del Castello e al tempo stesso, sensibilizzare la comunità locale alla valorizzazione delle proprie origini ed è in questa direzione che spero possano muoversi anche i progetti futuri".

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