La notte di Halloween bormina è stata sicuramente unica e singolare, perché si è popolata non di fantasmi e zucche, bensì di cappuccetti rossi, di ragazze pon-pon, di professoresse e di piccole esploratrici, di rapper e di metalmeccanici, damigiane e draghetti e persino Nostro Signore Gesù Cristo si è unito alla mischia, invitato dai grosini a tentare assurdi miracoli e improbabili moltiplicazioni… tutti insieme al Pentagono per festeggiare la fine delle Bormiadi 2019 e la chiusura di un mese di competizioni e di allegra combriccola fra tutti i partecipanti.
Finale delle Bormiadi
Nonostante la sana rivalità agonistica tra Grosio-Bormio-Valli-Livigno e a dispetto di qualche bicchierata di troppo, la festa si è dipanata in modo abbastanza tranquillo, grazie all’impeccabile servizio dell’organizzazione e ai controlli serrati in cui i soliti volontari sono stati impegnati per tutta la notte, spesso costretti anche loro a rincasare alle prime ore del mattino come i ben più giovani festaioli. Qualche eccesso è stato prontamente smorzato, mentre gli sfottò sono volati impietosi durante le premiazioni e non sempre a proposito… Le 24 squadre hanno giocato al meglio delle loro possibilità e se talvolta ci sono stati sbagli (con relative recriminazioni) si può anche provare a farci sopra una risata riportando tutto alla dimensione giusta, che è quella – appunto – di un grande gioco e di una grande festa.
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Continuo rinnovarsi
Così Aldo Rocca, presidente del settore Manifestazioni US Bormiese, che organizza le Bormiadi: “è bello vedere che dopo 34 anni le Bormiadi riescono ancora a unire, soprattutto in un’epoca in cui è sempre più difficile coinvolgere i giovani. Anche negli ultimi anni, infatti, si sono susseguiti nuove squadre e nuovi ingressi, sebbene il calo demografico si faccia sentire. Noi come settore cerchiamo sempre di introdurre qualche cambiamento, per rendere il tutto meno ripetitivo: ad esempio la novità 2019 è stata la pallaguerra, un gioco semplicissimo a cui tutti abbiamo giocato da bambini e che è stato apprezzato, così come la nuova gara di bici chiamata “Epic Rise”, una vertical su mountain bike già “testata” lo scorso anno. Da padre di famiglia, come vedi i ragazzi di queste generazioni? A me sembrano ben organizzati, ordinati e abbastanza contenuti e questo è un segnale di responsabilità da parte loro e dei loro genitori: negli anni indietro ho assistito a eccessi molto peggiori… Che Bormiadi ci aspettano nel 2020? Dovremo trovarci per discuterne, fare un bilancio del 2019 e iniziare a raccogliere qualche suggerimento per il 2020. Valuteremo se riproporre la salita coi bastoni, che è sempre piaciuta e che quest’anno si è “presa una pausa…”. Intanto faccio un appello ai giovani a lasciarsi coinvolgere, perché quest’anno si ritirano alcune squadre storiche e si aprirà un ulteriore vuoto fra i ranghi. E ci piacerebbe rinfoltire il settore femminile, perché con più squadre c’è maggiore confronto e quindi aumentano l’interesse, lo spettacolo e la motivazione a fare un bel risultato. Restare con poche squadre femminili, inoltre, significa interrogarsi sull’opportunità di mantenere una sezione solo per le donne… anche noi volontari siamo pochi e con due calendari ci dobbiamo sdoppiare”.
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Sempre sul pezzo
Bormiadi sempre sul pezzo, quindi, ma non esenti dalle stesse difficoltà che accomunano tante manifestazioni del giorno d’oggi. Intanto i ragazzi di Livigno si godono questo momento di trionfo, insidiato dagli Erpik fino all’ultimissima gara di questa edizione, mentre la terza posizione assoluta è stata occupata dai Balabiott. Non è la prima volta che qualche squadra fa il bis anzi, è capitato che alcune formazioni di altissimo livello abbiano colto anche 3 successi di fila (Selvadek 3 volte vittoriosi 1996-1998, come gli Ighnobili nel triennio 2006-2008). Vedremo se i Livignasc riusciranno ad eguagliare – o addirittura a superare – il filotto dei sondalini e dei bormini. Anche al femminile l’aquila vola in casa Bexis per la seconda volta. Per quanto riguarda i record il 2019 può vantare due prestazioni super da parte dei Mot nella vasca natatoria di Bormio Terme con Giovann Crupi (tempo di 0.30,45 nei 50 mt delfino) e Alessio Cecini (tempo di 0.31,54 nei 50 mt dorso). Durante la serata finale sono stati consegnati anche i premi speciali: quello in ricordo di Matteo Baumgarten, istituito dai suoi amici della formazione de “I Soci” è andato ai gemelli Nicholas e Thomas Bormolini dei Livignasc, il premio “Un uomo per lo sport” deciso dall’organizzazione è stato conferito a Claudio Pedranzini per il suo impegno nel mondo sportivo e del volontariato, il premio voluto dall’ex formazione degli Sgarba Team in memoria di Chicco Longo è stato assegnato a Michele Canclini dei Tamberli come miglior giocatore del torneo di calcio.