Il lupo non ha più paura e colpisce in mezzo alle baite, preoccupazione in Valchiavenna
Questa volta ha colpito nonostante i recinti elettrificati e la presenza dell'uomo.
Il lupo colpisce ancora e, questa volta, lo fa superando dei recinti elettrificati e in mezzo a delle baite abitate anche da bambini e ragazzi. E la preoccupazione in Valchiavenna sale.
A Campodolcino
La predazione è stata scoperta giovedì mattina nella zona dell’Alpe Gusone, nel Comune di Campodolcino. A essere attaccati due animali, una pecora, poi morta, e una capra sopravvissuta a malapena ma che rischia di essere abbattuta per via delle gravi ferite riportate. Solo pochi giorni prima un lupo era stato fotografato nelle vicinanze. (In copertina)
Preoccupazione
La natura di questa predazione preoccupa tantissimo Davide Trussoni, presidente della Comunità Montana Valchiavenna, da sempre critico verso una certa modalità soft di gestione dei grandi predatori ma che, questa volta, calca ulteriormente la mano:
"Tre sono i fatti che fanno suonare un campanello di allarme.
Anzitutto che la predazione sia avvenuta nei confronti di due animali che si trovavano all’interno di un recinto elettrificato che, secondo i difensori a oltranza dei lupi, dovrebbe essere la soluzione a tutti i mali.
Ecco: un episodio come questo dimostra che le reti elettrificate non servono proprio a niente e che probabilmente i famosi esperti, pagati profumatamente coi soldi pubblici, forse dovrebbero studiarsi meglio la situazione. In secondo luogo allarma tantissimo il fatto che questo attacco non è avvenuto in un pascolo isolato a 2500 metri di quota, ma in mezzo alle baite che, in questi mesi estivi, sono abitate anche da bambini e ragazzi. In terzo luogo non esiste che le guardie provinciali, avvisate prontamente, dicano di non avere tempo, ritardando di un giorno i controlli di rito, proprio perché, lo ripeto, il lupo questa volta ha attaccato in mezzo a baite abitate e superando agevolmente i recinti elettrificati".
Cacciare via
La conclusione che si deve trarre, secondo Trussoni, non può che essere una sola:
"A questo punto la preoccupazione in Valchiavenna è fortissima e inizia a essere intaccata anche la sicurezza delle persone, non solo degli animali. Perciò ritengo che, se vogliamo davvero difendere e preservare il nostro territorio, l’unica soluzione praticabile sia quella di cacciare via i lupi (e anche gli orsi) dal momento che si sta sempre più dimostrando vera l’affermazione che i grandi predatori non sono animali compatibili con realtà montane come le nostre".
Difficilmente il suggerimento di Trussoni verrà ascoltato, per lo meno nell’immediato, ma è certo che la paura si sta sempre più impadronendo di coloro che vivono e lavorano le montagne valchiavennasche.