Livigno

Il Piccolo Tibet ha celebrato le sue Olimpiadi

Consegnate le targhe commemorative agli atleti e ai tecnici livignaschi che hanno partecipato ai Giochi Invernali.

Il Piccolo Tibet ha celebrato le sue Olimpiadi
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È stato un vero e proprio abbraccio tra la comunità e i suoi protagonisti più attesi, quello che si è consumato, sotto forma di festa, per le vie del centro, giovedì 24 marzo 2022. Stretta intorno agli atleti e ai tecnici che hanno portato un pezzo di Livigno ai confini del mondo, in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino 2022, la popolazione locale ha colto l’occasione per far sentire ai propri esponenti prediletti tutta la partecipazione e tutto l’amore che meritano, dopo una cavalcata a Cinque Cerchi che ha reso fiero tutto il paese. A partire dagli atleti: Thomas Bormolini, classe 1991, azzurro del biathlon, che in Cina ha completato la sua seconda esperienza olimpica; e Jole Galli, rookie dell’anno nel circuito mondiale di ski-cross, che all’evento a Cinque Cerchi si è qualificata all’ultimo, quasi di sorpresa, accelerando così il proprio processo di crescita in uno sport nuovo, e lasciando intravedere importanti margini di miglioramento in ottica 2026. Con loro presenti anche: Rudi Galli, allenatore della nazionale italiana di snowboard alpino, Nicolas Bormolini, tecnico azzurro dello sci di fondo, e Tobia Silvestri, che a Pechino, come a Pyeongchang, ha partecipato alla costruzione delle strutture per le piste di freestyle e di snowboard. Assenti giustificati, ma comunque ricordati durante l’evento, anche Emil Bormetti e Luca Bormolini, fratello di Thomas, tecnici della nazionale della Nuova Zelanda; e Fausto Bormetti, tecnico della nazionale australiana.

Accoglienza

I presenti sono stati accolti in prima persona dal sindaco di Livigno, Remo Galli, che nel suo discorso di benvenuto ha riassunto al meglio il ruolo sociale che lo sport e i suoi protagonisti giocano per l’intera comunità: "insieme abbiamo un solo grande obiettivo, che ha un fine ultimo: quello di cercare di dare un futuro migliore ai giovani, a chi deve restare nella nostra terra. I Giochi saranno una grande sfida e occasione, perché vogliamo che i nostri giovani restino qui a far vivere la montagna e ad aiutarci a progredire come comunità". Prospettiva condivisa anche dai diretti interessati, emozionati di fronte al sorprendente calore del pubblico. "Vedo i bambini qui davanti, che mi ricordano i miei inizi, il messaggio per loro è molto semplice: bisogna crederci sempre, anche se le cose non arrivano subito, anche se non arrivano come vorresti. Pechino è arrivata al culmine della mia stagione migliore, ed è il frutto del lavoro, della passione, dell’entusiasmo e del sostegno della mia comunità" queste le parole di un emozionato Thomas Bormolini. Parole a cui hanno fatto eco anche i sorrisi e i pensieri di Jole Galli: "aver cambiato disciplina mi ha fatto scoprire cose nuove di me. Mi piace fare quello che faccio e, alla luce dei risultati, forse c’è da chiedersi perché non lo abbia fatto prima. Un cambiamento che è stato possibile anche grazie al sostegno del Livigno Team e della comunità intera, che mi ha permesso di inseguire le mie passioni, e di volare fino ai Giochi". Una comunione d’intenti sintetizzabile nell’incisione impressa sulle targhe commemorative consegnate ai presenti, in cui il motto olimpico, rivisitato dopo Tokyo 2020, è stato tradotto nel dialetto locale.

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