Il caso

Impianti chiusi nelle vacanze, anche la Fisi in campo per lo sci

La Federazione Italiana degli Sport Invernali contro la decisione di chiudere le stazioni invernali.

Impianti chiusi nelle vacanze, anche la Fisi in campo per lo sci
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Anche la Federazione Italiana degli Sport Invernali scende in campo per lo sci e l'apertura degli impianti in occasione delle vacanze di Natale e fine anno. E lo fa ai massimi livelli, con l'intervento del presidente nazionale Flavio Roda e di quello del Comitato Alpi Centrali Franco Zecchini.

La Fisi in campo per lo sci

Flavio Roda, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, difende la pratica dello sport: "Se lo sci turistico non partisse, come si legge nelle cronache di questi giorni, se la montagna davvero rimanesse vuota, nessun servizio ovviamente aprirebbe". Posizione che viene fortemente sostenuta anche da tutto il Comitato FISI Alpi Centrali. “Riteniamo le dichiarazioni del Presidente Flavio Roda, giuste e rispettose”, il commento del presidente regionale Franco Zecchini che parla a nome di tutto il Comitato FISI Alpi Centrali e che prosegue: “Sono dichiarazioni rispettose verso gli atleti e le loro famiglie. Sono dichiarazioni rispettose verso i tecnici ed allenatori, e le loro famiglie. Sono dichiarazioni rispettose verso tutti coloro che animano l’ambiente montano: delle Alpi e degli Appennini. Sosteniamo con forza la linea della Federazione Italiana Sport Invernali affinché la montagna non chiuda, affinché il nostro sport, a tutti livelli, possa proseguire nel rispetto delle regole, affinché il mondo economico e produttivo della montagna possa rimanere aperto agli atleti ed al turismo sportivo montano. L’agonismo montano ed il suo turismo, così come giustamente sottolineato dal Presidente Roda, sono due universi che si completano. Proseguire sull’attuale linea di intransigenza è un rischio altissimo verso l’ambiente montano che esporrà i suoi soggetti a gravi danni economici e di immagine. Le montagne della Lombardia, così come quelle delle altre regioni, generano lavoro, generano economia, e non si devono assolutamente fermare. I nostri atleti, di tutte le discipline, hanno rispettato e rispetteranno tutte le disposizioni per poter allenarsi e gareggiare in sicurezza. Ma come si potrà farlo se la montagna chiude?”

Perché penalizzare la montagna?

La montagna italiana affascina gli appassionati sia in estate sia in inverno. Perché penalizzarla? Perché paragonare gli assembramenti delle piazze delle movide delle grandi città a tornelli o rifugi? “Riteniamo che la montagna debba restare fruibile, sempre nel rispetto delle regole, per il bene stesso della montagna e dei suoi tanti soggetti. Tutti, ma proprio tutti, coloro che vivono le terre alte sanno quanto sia importante il rispetto delle regole di buon comportamento e quanto sia importante rispettare la montagna stessa. Ecco perché tutti coloro che vivono la montagna sanno e sapranno rispettare le regole necessarie per vincere contro la pandemia. Noi – conclude Franco Zecchini – come Comitato FISI Alpi Centrali sapremo rispettare le regole, e con noi anche tutti gli operatori delle montagne lombarde, che non possono permettersi di vedere compromessa la stagione. La montagna serve all’Italia!”

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