Bormio

La Caritas ha bisogno di nuovi volontari

Un servizio prezioso.

La Caritas ha bisogno di nuovi volontari

Appello.

La Caritas ha bisogno di nuovi volontari

Il Centro d’ascolto don Serafino Barberi di Bormio, offre aiuto e nel contempo ricerca volontari. Oltre l’ascolto, cuore della relazione d’aiuto, fornisce una prima risposta ai bisogni e alle necessità che altri servizi del territorio non sono in grado di garantire; nato nel 2008 e diretto per molti da don Serafino, soggetto attivo di vicinanza e solidarietà, è lo strumento operativo privilegiato della Caritas, ed è un servizio del vicariato di Bormio, che comprende le Parrocchie di Bormio e le Comunità pastorali di Valfurva, Valdisotto, Valdidentro, Livigno e Trepalle. Il Centro ha sempre la porta aperta, ed in questo periodo particolare della nostra storia, la spalanca, pronto a ricevere anche quella forza lavoro volontaria, quei cuori generosi ed attenti all’ascolto dell’altro, assai necessari. Al Centro d’ascolto di Bormio si possono rivolgere italiani e stranieri, con problemi familiari e o economici, che vivono condizioni di precarietà e di vulnerabilità, anche solo temporanea.

Punto di riferimento

Autentico punto di riferimento per le persone in difficoltà, il Centro si prefigge di educare e aiutare la comunità cristiana in collaborazione con le parrocchie, pronto sempre ad operare in un rete sinergica con i servizi sociali e altre organizzazioni di volontariato presenti sul territorio. Nel concreto, offre sostegno per far fronte a necessità legate alla vita quotidiana: pacchi di viveri, aiuti per il pagamento dell’affitto, di bollette e di servizi essenziali, soprattutto per i bambini. Durante la pandemia, il Centro ha sostenuto molte famiglie in difficoltà economiche a causa della perdita del lavoro, utilizzando le risorse del Fondo di Solidarietà Famiglia e Lavoro 2020 della Diocesi di Como. Al Centro attualmente operano una decina di volontari che, lavorando in equipe, si propongono di far crescere nella comunità, e in loro stessi, uno stile di prossimità attento agli individui, promuovendo il coinvolgimento di un sempre maggior numero di persone, disposte a sentire “nell’altro” un fratello. Così il coordinatore Gianni Confortola: “mai come in questo periodo abbiamo bisogno di altri volontari”.