La Caritas: "Uniti affidiamo Roberto Uniti all'abbraccio materno della Madonna di Lourdes"
"Un uomo d'azione che amava sporcarsi le mani".
Sono piene di dolore le parole in ricordo di Roberto Bernasconi espresse dalla Caritas Diocesana. Realtà della quale era direttore dal 2007.
Le parole della Caritas diocesana
"Non è semplice in questo momento di dolore ricordare il nostro caro direttore Roberto. Ci stringiamo alla moglie Laura, alla figlia Sandra e alla sua famiglia, a tutti i volontari e agli operatori della Caritas, ai confratelli diaconi, ai sacerdoti e alle comunità con cui Roberto ha condiviso la sfida appassionante della carità.
Roberto aveva a cuore la corresponsabilità nella Chiesa, per questo si era messo al servizio fin da ragazzo in numerose realtà ecclesiali, nel ministero diaconale e, infine, nella Caritas diocesana dove aveva iniziato il suo servizio dal basso, come volontario del dormitorio invernale per poi arrivare ad essere chiamato, dal vescovo Diego Coletti, a svolgere il servizio di direttore nell’agosto del 2007. «Questo incarico, accettato per obbedienza, si è subito trasformato in un servizio», aveva ricordato nella sua prima intervista da direttore.
Roberto era un uomo concreto, energico, per tutti noi un trascinatore, un entusiasta. Non si è mai risparmiato: nei viaggi in lungo e in largo per la nostra diocesi, in Italia nelle missioni per portare aiuto nelle zone colpite dai terremoti, nell’accoglienza vivendo in prima persona e senza riserve i drammatici fatti della primavera-estate del 2016 quando Como divenne l’epicentro della crisi migratoria. Fino agli ultimi giorni quando era in prima linea per gestire l’emergenza causata dalla guerra in Ucraina".
"Un uomo d'azione che amava sporcarsi le mani"
"Un uomo di azione che amava sporcarsi le mani - montando un letto o preparando semplicemente un piatto di pasta per un momento conviviale -, ma altrettanto condividere pensieri, idee e progetti.Con il suo impegno e la sua dedizione è stato capace di guadagnarsi la stima degli uomini e delle donne impegnati nelle istituzioni che hanno sempre trovato in lui un uomo di dialogo, un costruttore di ponti.
Roberto amava profondamente la Chiesa, tanto che fino all’ultimo ha partecipato attivamente al cammino del sinodo diocesano e alle visite dei vicariati insieme al nostro vescovo Oscar. Sentiva l’urgenza che la nostra Chiesa diocesana vivesse fino in fondo l’esperienza della carità come segno profetico dell’Amore.
Il 1° marzo scorso al termine del rosario per la pace in Cattedrale – chiesa madre della diocesi in cui svolgeva il suo ministero diaconale – Roberto ha rivolto un invito all’accoglienza. Poche ore dopo è stato colto dal malore da cui non si è più ripreso. In quell’occasione aveva concluso il suo breve intervento dicendo: «Dopo una preghiera così intensa la nostra Chiesa propone anche delle opere a favore di questi nostri fratelli…» e ancora «sarebbe bello trovarsi insieme, imparare a conoscerci sempre più perché possiamo diventare insieme un’unica famiglia». Parole che suonano oggi per noi come un mandato: continuare come una famiglia a tenere insieme preghiera e azione vivendo da fratelli.
Uniti lo affidiamo all’abbraccio materno della Madonna di Lourdes, a cui era tanto devoto con l’amata moglie Laura".