Latte, scatta l'obbligo di provenienza sull'etichetta

Ora si potrà sapere dove il latte è stato munto e lavorato

Latte, scatta l'obbligo di provenienza sull'etichetta
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Da oggi scatta l'obbligo di provenienza sull'etichetta. Deve essere indicato il Paese di provenienza e quello di confezionamento.

Obbligo di provenienza sull'etichetta del latte

Scatta definitivamente l'obbligo di indicare obbligatoriamente in etichetta l'origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari. La disposizione vale dunque anche per burro, formaggi e yogurt. Serve per impedire di spacciare come Made in Italy i prodotti ottenuti degli allevamenti stranieri. Lo rende noto la Coldiretti nell’annunciare che è scaduto il termine di 180 giorni per smaltire le scorte di confezioni che non rispettavamo questa nuova norma.

Le nuove norme

L'obbligo di indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sarà riconoscibile in etichetta con due diciture. "Paese di mungitura" indica appuntoil Paese nel quale è stato munto il latte. "Paese di confezionamento e trasformazione": nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato. Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo della dicitura: "origine del latte" con il nome del Paese.

Il latte Made in Ue

Se invece le operazioni indicate avvengono nel territorio di più Paesi membri dell'Unione europea possono essere utilizzate le diciture: "latte di Paesi UE" per l'operazione di mungitura o "latte condizionato o trasformato in Paesi UE" per l'operazione di condizionamento o di trasformazione. Allo stesso modo le diciture "latte di Paesi non UE" o “latte condizionato o trasformato in Paesi non UE” indicano il latte munto o trattato in più di un Paese al di fuori dell'Unione Europea.

La battaglia della Coldiretti

Si conclude positivamente una lunga battaglia della Coldiretti che risponde alle richieste di trasparenza degli italiani. Secondo i dati, gli italiani considerano molto importante che l'etichetta riporti il Paese d`origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%). Mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione. Con l'etichettatura di origine si dice finalmente basta all'inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri. Cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero. Il tutto senza indicazione sull'etichetta. Almeno fino a oggi.

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