Lockdown, Fontana: “Abbiamo numeri da zona arancione”
Niente allentamenti o passaggi “cromatici” fino al 26 novembre, la Lombardia resta zona rossa. Anche se, fa notare il presidente Attilio Fontana, “abbiamo numeri da zona arancione”.
Pressing andato a vuoto quello di ieri in Conferenza Stato-Regioni da parte del presidente lombardo Fontana e del collega piemontese Cirio, che avrebbero chiesto l’allentamento delle restrizioni per le loro regioni. Niente da fare nemmeno per l’ipotesi di allentamenti su base provinciale, auspicati da molti rappresentanti dei territori lombardi meno colpiti dalla seconda ondata.
Parametri e attesa
A “stoppare” le speranze della regione gli ormai famosi 21 parametri utilizzati dal Cts per determinare il grado di rischio dei territori e la necessità di attendere un assestamento dei dati per almeno due settimane. Sui parametri, Fontana è tra i presidenti che ha chiesto una revisione a soli 4 fattori: percentuali di tamponi positivi sul totale, indice Rt e tassi di occupazione di terapie intensive e reparti Covid.
“Ci sono una serie di parametri difficili da interpretare e che non riusciamo a capire – ha spiegato Fontana questa mattina, mercoledì 18 novembre, in collegamento a Mattino Cinque – Ad esempio il tracciamento: è chiaro che all’inizio di una pandemia le persone da tracciare sono poche ed è facile, ma superati certi numeri è impossibile. In quei 21 ci sono parametri che non sappiamo come vengano tramutati in numero e quindi in valutazioni. Noi sosteniamo ce ne siano 4 logici e senza dubbi interpretativi”.
Ma la maggior differenza di vedute, come noto dopo le polemiche per l’inserimento in zona rossa, è sui tempi. Per com’è impostato oggi il sistema di valutazione, i dati sul tavolo oggi sono quelli relativi anche a oltre una settimana fa.
“Dovremmo invece guardare a quella che sarà evoluzione prevista da scienziati – ha ribadito Fontana – Poiezioni che possono sbagliare ma su alcuni dati non c’è alcuna discussione: noi abbiamo una prospettiva di quello che succederà in Lombardia che sta avendo ragione al 100%”.
Fontana: “Siamo in cima al plateau, presto la discesa”
Ecco, ma qual è questa situazione? Nell’ultima settimana il tasso di positivi è rimasto quasi costantemente superiore al 20%, e ieri si sono contati oltre 8.400 nuovi positivi e quasi 300 nuove ospedalizzazioni tra terapie intensive e reparti Covid, oltre ai 202 decessi che, come noto, è l’ultimo dato a registrare l’effetto di restrizioni e chiusure.
“Abbiamo iniziato una fase di leggero ma significativo miglioramento – ha fatto sapere Fontana – l’Rt è sceso in maniera sostanziale. Abbiamo avuto una salita e costante e violenta dei ricoveri ma ora ci troviamo in una fase di aumento molto più ridotto. Siamo arrivati in cima al plateau, ora siamo in pianura e presto inizierà la discesa”.
“Nostri numeri da zona arancione ma meglio cautela”
Il rinvio del passaggio a una fascia a rischio ridotto sembra non aprirà un nuovo e ulteriore scontro con il Governo anche se la Lombardia presenterebbe “numeri da zona arancione”. “In base ai principi del Dpcm dovremo aspettare fino al 27 – ha concluso Fontana – L’evoluzione del contagio è, appunto, un’evoluzione: non si annulla improvvisamente tutto. I miglioramenti che vediamo sono determinati dalle misure della nostra ordinanza del 22 ottobre e tra qualche giorno inizieremo a vedere gli effetti del lockdown nazionale. Aspettiamo il 27, sapendo che i sacrifici dei nostri cittadini sono serviti. Meglio avere cautela all’inizio che trovarsi poi a rincorrere la ripartenza del virus: cerchiamo di metterci in sicurezza anche perchè dobbiamo arrivare a fare il Natale con una certa libertà”.