"Manca un programma per la frana del Ruinon"

È la frana più grande d’Europa e in alta Valtellina ha raggiunto livelli di spostamento così preoccupanti da determinare, a metà settembre, per motivi di sicurezza, la chiusura della strada provinciale 29 LEGGI QUI.

Non basta

È di questi giorni l’annuncio che, comunque, l’importante arteria di collegamento verrà riaperta entro dicembre. “Bene, ma non basta”, dice Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, che in proposito ha presentato un’interrogazione, primo firmatario il capogruppo Fabio Pizzul, cui ha risposto l’assessore al Territorio e alla Protezione civile Pietro Foroni. “Abbiamo chiesto quali sono gli interventi urgenti previsti per il ripristino dei collegamenti e per la riapertura della strada provinciale, considerati i danni già provocati all’economia della zona e alla quotidianità dei residenti e l’importanza dell’area, anche in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026”, fa sapere Straniero.

Manca un programma

La risposta non ha soddisfatto il Pd: “È emerso che a oggi manca un programma di intervento complessivo di messa in sicurezza della frana del Ruinon, che è conosciuta e monitorata dal 1997 e dopo vent’anni non esiste ancora una pianificazione degli interventi necessari a consentire collegamenti sicuri con i comuni e i territori interessati”.

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Solo in emergenza

Per questo nella replica, pur ringraziando l’assessore per il dettagliato resoconto, il consigliere Pd ha sottolineato come “si debba prendere atto che Regione Lombardia agisce soltanto in emergenza e che non ha mai previsto misure strutturali, incrociando le dita per vent’anni e abbandonando la Valfurva, rimasta sempre più isolata. Adesso si parla di interventi veri, di bypass idraulico, di gallerie, ma finora la Giunta regionale non è stata capace di effettuare una seria programmazione”.