Non si placano le polemiche per la celebrazione del 25 aprile a Chiavenna

"Sempre più evidente la contrapposizione fra i sostenitori dei valori costituzionali della Repubblica Italiana e chi, al contrario, ne vorrebbe mettere in discussione i fondamenti svuotandoli di significato." Il comunicato di Brivio e Monti

Non si placano le polemiche per la celebrazione del 25 aprile a Chiavenna
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Continuano le polemiche per la commemorazione del 25 aprile a Chiavenna quando alcuni membri delle istituzioni hanno abbandonato la cerimonia durante il discorso del presidente Anpi.

"A poche settimane dal voto europeo appare sempre più evidente la contrapposizione fra i sostenitori dei valori costituzionali della Repubblica Italiana e del processo d’integrazione europea e chi, al contrario, ne vorrebbe mettere in discussione i fondamenti svuotandoli di significato." - si legge in una nota stampa diffusa oggi da Giuseppe Enrico Brivio – presidente della sezione “Ezio Vedovelli” del Movimento federalista europeo.

IL fatto

"Una preoccupante testimonianza è venuta da quanto accaduto in occasione della celebrazione del 25 aprile, tenuta giovedì scorso a Chiavenna, col putiferio di polemiche sollevate dall’intervento del presidente provinciale dell’Anpi. Eravamo presenti alla manifestazione in quanto il Movimento federalista europeo, da noi rappresentato, è nato proprio dalla Resistenza al nazifascismo, che fu un fenomeno europeo, e venne alla luce per merito di alcuni confinati dal regime nell’isola di Ventotene, dove concepirono il “Manifesto per un’Europa libera e unita”.

"Ebbene, possiamo affermare con cognizione di causa che Egidio Melè, al di là della formulazione delle proprie critiche, non si è affatto permesso di offendere le istituzioni, come invece sostenuto, oltre che da alcune autorità presenti all’evento, pure da rappresentanti politici che non hanno personalmente partecipato alla cerimonia. E non vi ha preso parte, come giustamente ha sottolineato Melè, neppure il ministro dell’interno, impegnato in tutt’altre faccende proprio nel giorno in cui si ricorda la Liberazione."

In quale direzione stiamo andando?

"Brutti segnali, ma non i soli: cosa dire della mancata lettura della preghiera del ribelle, abitualmente prevista durante la funzione religiosa in programma nella circostanza? Per non parlare dell’invito a non cantare “Bella ciao” nel corso della sfilata per le vie di Chiavenna e dell’inquietante sottrazione del vessillo palestinese ad una persona che lo sventolava pacificamente e alla quale sono state chieste le generalità per procedere all’identificazione."

"Se alcuni rappresentanti dello Stato, delle forze dell’ordine e degli enti locali non hanno avuto nulla da ridire su tutto questo, prendendo invece le distanze da chi aveva insistito perché fosse ricordata la medaglia d’argento meritata dalla provincia di Sondrio per la liberazione dal nazifascismo, come qualcuno avrebbe però preferito omettere, allora c’è veramente da allarmarsi e occorre chiedersi in quale direzione stiamo andando."

"Verso la federazione degli Stati uniti d’Europa o la riaffermazione dello stato-nazione con tutti i suoi contenuti più retrivi e anacronistici? Il quesito è lecito, e dunque è forse necessario rispolverare il motto “Ora e sempre Resistenza!”. Conclude il comunicato firmato da Guido Monti – segretario della sezione “Ezio Vedovelli” del Movimento federalista europeo.

 

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