Bormio

Olimpiadi, l'Alta Valle del futuro

Incontro con Stefano Manelli e Marco Bergamini.

Olimpiadi, l'Alta Valle del futuro
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Giovedì scorso alla sala di Bormio Terme, l’incontro con Stefano Manelli e Marco Bergamini, tecnici di Fondazione Milano Cortina 2026, organizzato dal Comune in vista delle Olimpiadi, per sensibilizzare e coinvolgere amministrazioni e operatori. Sul tavolo il Progetto Trasporti per le venue di Bormio e Livigno, che nelle piste del comprensorio sciabile Stelvio, Mottolino e Carosello ospiteranno l’evento. Olimpiadi come un battito di ciglia, molto sfidante.

Analisi

Così i tecnici. "Questo è un punto di partenza. Un nuovo capitolo si apre. La nostra missione è che i Giochi funzionino al meglio; interloquiamo col territorio per un evento che si fa insieme; vogliamo mostrare quello che sta dietro. L’area trasporti è la più delicata, come la sicurezza, sono quelle che daranno la prima immagine del territorio. Forte e altissimo sarà l’impatto sulla viabilità e interesserà tutta l’Alta Valtellina (zone a traffico limitato, corsie preferenziali...); il messaggio che deve passare è che lavoriamo insieme a voi, ci saranno sacrifici, non sarà indolore". Ci sarà la necessità di diversificare accreditati e spettatori; un atleta non potrà arrivare in ritardo alle gare. "Cercheremo di dare l’esperienza più semplice all’utente da compiere nel suo viaggio per arrivare qui".

Numeri

In 19 giorni saranno 20mila le presenze al giorno tra Bormio e Livigno, il 75% della domanda di punta (26.500); 293500 i biglietti totali, 5 discipline sportive, 300 sessioni di gara, 5000 atleti da più di 80 nazioni, 10mila operatori mediatici, 3000 ospiti, 20.000 posti letto necessari, 80.000 tra staff e volontari, 1.5 milioni di biglietti venduti, una flotta di 250 bus per gli spettatori, due villaggi olimpici (Livigno e Bormio). In contemporanea all’evento, che avrà zone off limits, occorrerà garantire lo svolgersi delle funzioni primarie al territorio, dagli approvvigionamenti, rifornimenti, pendolari che vanno al lavoro, l’apertura delle scuole, andrà trovata una soluzione, non si può bloccare la vita, Regione penserà alla cosa migliore. "Quel che resterà dopo lo costruiamo adesso, perché rimangano le buone abitudini e soluzioni; occorrerà non fare errori. Il treno sarà il punto centrale da potenziare".

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