Omicidio ZIliani: chiesto il rinvio a giudizio per i tre accusati
L'accusa è quella di Omicidio volontario aggravato e premeditato e anche occultamento di cadavere.
La Procura di Brescia ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio per le figlie della vittima, Silvia e Paola Zani, e per il fidanzato di una, Mirto Milani, sono accusati, e ora anche rei confessi, dell'omicidio di Laura Ziliani, l'ex vigilessa 55enne di Temù scomparsa da casa il 7 maggio 2021 e trovata senza vita l'8 agosto 2021 in Valcamonica.
Ipotesi di reato
Le ipotesi di reato? Omicidio volontario aggravato e premeditato e anche occultamento di cadavere. Ancora da fissare la data dell'udienza preliminare durante la quale verranno quini formulate le accuse. I tre, dopo mesi di carcere (sono stati arrestati a settembre 2021) e dopo la chiusura delle indagini, hanno deciso di confessare. I magistrati sono sempre stati convinti della responsabilità dei tre. Il "triangolo diabolico" avrebbe assassinato la donna per questioni economiche.
I soldi: questo il movente che secondo i magistrati avrebbe spinto giovani a uccidere l'ex vigilessa
Una convinzione per altro condivisa dalla madre della vittima, la nonna delle due presunte assassine, che si è sempre detta persuasa che Laura Ziliani non fosse mai uscita volontariamente di casa come invece avevano raccontato le ragazze che avevano sostenuto che la donna era andata a fare una escursione.
La confessione di Mirto Milani
Il primo ad ammettere l'omicidio è stato proprio il giovane tenore che ha vissuto tra Olginate e Calolziocorte (poi la famiglia si è trasferita in Bergamasca): “Le abbiamo dato i farmaci, poi le abbiano messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiano stretto le mani al collo". Dopo l'omicidio i trio diabolico avrebbe seppellito il corpo in riva al fiume Oglio, dove una piena del corso d’acqua ha fatto sì che il cadavere venisse riportato alla luce, in avanzato stato di composizione tre mesi più tardi, la mattina dell’8 agosto dello scorso anni.
Le allucinanti ammissioni
Un racconto degno del peggiore film horror quello di Mirto Milani, fidanzato della figlia maggiore della donna uccisa (che però avrebbe detto ai magistrati di avere una relazione anche con l'altra ragazza) che di fatto ha confermato tutte le tesi degli inquirenti. Dopo di lui (che a seguito della confessione si è sentito male, ha manifestato intenti suicidi ed è stato ricoverato in ospedale piantonato), hanno ammesso le proprie responsabilità anche le due ragazze.
Avevano già provato a uccidere Laura Ziliani
Durante l'interrogatorio i tre hanno inoltre ammesso un altro tentativo di omicidio risalente al 16 aprile, quando somministrarono a Ziliani una tisana che la addormentò per oltre quarantotto ore.