Ospedale Morelli: malati in aumento, sarà aperto un altro reparto covid
In totale ad oggi i pazienti ricoverati sono 50.
Il numero dei ricoverati nei reparti covid-19 del padiglione uno dell'Ospedale Morelli è in costante aumento: erano 36 venerdì scorso sono 50 oggi.
Al completo
Questa mattina alle 8 erano occupati tutti i letti del reparto al quarto piano e 19 del terzo piano ma nel corso della giornata sono stati ricoverati altri cinque pazienti, tutti residenti in provincia, uno dei quali proveniente da una casa di riposo. Con i due reparti al completo, si procede all'allestimento del primo piano. Sabato scorso è stata riaperta anche la Terapia intensiva, secondo quanto disposto dalla Regione Lombardia: i pazienti gravi ricoverati sono due. L'allestimento di nuovi reparti comporta anche il trasferimento del personale: a Sondalo è stata chiusa la Pneumologia e i medici specialisti ora si occupano dei malati covid-19. Una situazione difficile che vede impegnato l'intero sistema sanitario provinciale, non solo dentro l'ospedale ma anche fuori con l'attività relativa ai tamponi: sono in aumento quelli effettuati ogni giorno dal personale dell'Azienda, quasi 18 mila dall'inizio dell'emergenza sanitaria, e con preoccupazione si valuta l'incremento di quelli positivi.
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Reparto di medicina
Nel frattempo è tornata alla normalità la situazione nel reparto di Medicina dell'Ospedale di Sondalo, rimasto chiuso per alcuni giorni dopo che era stata riscontrata la positività al coronavirus di un medico, tre infermieri e tre operatori sociosanitari. Dei 22 pazienti ricoverati due sono risultati positivi e sono curati nel reparto covid-19, mentre gli operatori sanitari, che trascorrono l'isolamento fiduciario nelle loro abitazioni, vengono sottoposti a tampone di controllo. I ricoveri in Medicina erano stati temporaneamente sospesi e i pazienti trasferiti per consentire la sanificazione degli spazi: da sabato pomeriggio il reparto è stato riaperto ed è pienamente operativo.
Il virus ha ripreso forza
≪Dobbiamo purtroppo premettere ciò che i dati, locali, regionali e nazionali, sui contagi e sui ricoveri, hanno reso evidente nelle ultime settimane: il coronavirus è presente sul territorio e ha ripreso forza - sottolinea il direttore sanitario Giuseppina Ardemagni -. Chiunque può quindi venire a contatto con il virus e la popolazione sanitaria non è immune. La differenza sostanziale è che i nostri operatori sono strettamente controllati, secondo quanto previsto dal protocollo interno: in presenza di sintomatologia anche solo accennata vengono sottoposti a tampone. A positività conclamata sono trattati e curati a seconda delle condizioni in cui si trovano. Quanto accaduto deve essere da monito riguardo ai comportamenti di ciascuno: serve attenzione perché tutti, nessuno escluso, negli ambiti di lavoro come in altri contesti, possiamo essere infettati. Vi sono molti asintomatici che non manifestano nessun disturbo ma che sono contagiosi - conclude la dottoressa Ardegmagni -, quindi è necessario adottare sempre le misure di sicurezza indossando correttamente la mascherina, mantenendo la distanza di sicurezza e igienizzando o lavando spesso le mani≫.