Padre disperato tenta di uccidersi: salvato dai Carabinieri
Tutto è successo a Primaluna, in Valsassina.

Una situazione di enorme sofferenza raccontata dai coleghi di PrimaLecco.it
Gesto estremo
Una storia che si trascina da anni per un uomo della Valsassina e che lo ha destabilizzato fino a fargli completamente perdere il controllo tanto che martedì 7 dicembre 2021 ha provato a farla finita in modo estremamente violento. M.A.M, 43 anni, già protagonista in passato di episodi di cronaca, si è puntato il coltello alla gola per uccidersi. Un insano gesto che fortunatamente è stato sventato dal provvidenziale intervento dei Carabinieri.
Salvato dai Carabinieri
Tutto è successo a Primaluna dove l'uomo, per diverso tempo residente a Viganò, ha ora preso casa. Un passato difficile il suo, fatto di dolore e appelli, appelli di un padre disperato a causa della separazione forzata dal figlio. L'ex moglie infatti aveva preso il bimbo, minorenne, e lo aveva portato in Algeria contro la volontà del padre.
Al termine di una lite con il padre, proprio a causa della situazione, l'uomo è entrato in crisi e ha afferrato un grosso coltello da cucina.
Poi se l'è puntato alla gola e ha minacciato di farla finita. Dopo il raptus dell'uomo sono stati allertati sanitari e forze dell'ordine. A Primaluna si sono precipitati i Carabinieri della Stazione di Introbio. I miliari, con sangue freddo e pazienza hanno cercato di convincere il padre disperato a desistere. Per due lunghe, lunghissime ore, hanno parlato col lui, hanno tentato di calmarlo e rasserenarlo. Non solo ma il sottufficiale di Introbio ha anche preallertato anche il militare specializzato “negoziatore”.
Fortunatamente alla fine il 43enne ha lasciato cadere il coltello. Quindi è stato accompagnato con l'ambulanza, con il suo consenso, al Pronto soccorso dell'Ospedale di Lecco per un controllo sanitario.