Porta a casa un ghiro e lo copre di antipulci: il cucciolo è morto intossicato
In un post sui social la denuncia del Centro recupero animali selvatici "Stella del Nord" di Calolziocorte
Un uomo ha portato a casa un ghiro e lo ha coperto di antipulci: il cucciolo è morto intossicato. Può capitare di incontrare degli animali selvatici in difficoltà quando, la prima regola da rispettare è quello di chiamare la Polizia Provinciale o personale competente evitando di prendere iniziative che potrebbero nuocere invece che aiutare, inoltre si potrebbe incappare in sanzioni previste dalla legge. È successo così a Mario Pichetti che salvò con successo un cucciolo di capriolo ma ha dovuto fare poi i conti con le istituzioni, in questo caso l'animale selvatico sopravvisse grazie alle cure del valchiavennasco, non è andata bene invece al ghiro arrivato intossicato al Centro recupero animali selvatici "Stella del Nord" di Calolziocorte.
Centro recupero animali selvatici "Stella del Nord" di Calolziocorte
«Non si sperimenta sulla pelle di una creatura indifesa somministrando sostanze o farmaci senza che un veterinario li abbia prescritti, perché cosi si uccidono gli animali». È la denuncia lanciata dai volontari del Centro recupero animali selvatici "Stella del Nord" di Calolziocorte dopo aver tentato, invano, di salvare la vita a un cucciolo di ghiro, morto intossicato.
Notando che l’animale aveva le pulci, il nuovo proprietario «ha pensato di coprirlo di FrontLine – si legge nel messaggio pubblicato dal Cras “Stella del Nord” su Facebook - senza avere il buon senso di chiedere prima ad un veterinario. Un altro saputello arrogante, campione del fai da te! Ma questo prodotto è indicato solo per cani e gatti, per gli altri animali è veleno! Così il povero ghiro è morto intossicato, tra atroci sofferenze».
«Vi scrivo questa storia triste per ricordare a tutti che se si trovano animali selvatici in difficoltà occorre chiamare subito la polizia provinciale o rivolgersi al Cras più vicino, dove ci sono persone competenti che sanno cosa va fatto e cosa no – concludono gli operatori del Centro di recupero -. Buon ponte piccolino, morto per l'ignoranza, l'arroganza e la stupidità dell'uomo».