cordoglio e la vicinanza alle famiglie delle vittime

Prevenzione ancora fragile: due morti in un giorno ricordano l’urgenza della sicurezza

L’EBAS e gli RLST segnalano un lento miglioramento, ma le due vittime dell’11 dicembre mostrano quanto la prevenzione resti una sfida ancora aperta.

Prevenzione ancora fragile: due morti in un giorno ricordano l’urgenza della sicurezza

L’11 dicembre 2025 l’EBAS di Sondrio ha convocato i tre Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali (RLST) del comparto agricolo per un aggiornamento complessivo sulle condizioni di salute e sicurezza nelle aziende agricole della provincia.

Secondo quanto riportato nel comunicato diffuso da FLAI CGIL, FAI CISL, UILA UIL Sondrio e RLST Comparto Agricolo Sondrio, “dall’analisi dei RLST è emerso un quadro in timido miglioramento, ma ancora segnato da criticità rilevanti, soprattutto sul versante della prevenzione effettiva e della costruzione di una cultura della sicurezza stabile e condivisa”.

Due morti in una giornata

La riflessione sul tema è stata tragicamente amplificata dagli eventi della stessa giornata. La Valtellina, infatti, è stata teatro di due distinti incidenti mortali. La prima vittima, una donna di 67 anni, è deceduta mentre era impegnata nella potatura di un albero lungo la strada agro-silvo-pastorale Piazzes–Batuda, colpita da alcuni rami. Poche ore più tardi, in località Nigola nel comune di Teglio, un contadino di 61 anni ha perso la vita schiacciato dal trattore che stava manovrando su un terreno di sua proprietà.

Due tragedie che, come sottolineano le organizzazioni sindacali nel comunicato, “dimostrano come il rischio non riguardi solo il lavoro in senso stretto, ma anche attività svolte in ambito familiare o privato”.

Le sigle sindacali ribadiscono che la sicurezza non può rimanere confinata agli obblighi normativi dei luoghi di lavoro, ma deve trasformarsi in un approccio culturale diffuso:

“La sicurezza deve diventare uno stile di vita, un modo quotidiano di pensare e di agire che accompagni le persone in ogni contesto: nelle aziende, nelle campagne, nelle abitazioni, sui terreni di proprietà”.

Per un territorio montano per l’80% come quello sondriese, aggiungono, è fondamentale che la cultura della prevenzione si radichi nei percorsi educativi, a partire dalla scuola, sostenuta da politiche pubbliche adeguate, da una formazione continua e dall’impegno condiviso di tutte le parti coinvolte.

I sindacati richiamano inoltre la necessità di superare abitudini consolidate e logiche produttivistiche che spesso portano a sottovalutare i rischi:

“Nessuna esigenza economica o produttiva, nessuna abitudine consolidata può giustificare la sottovalutazione dei rischi. Fare della sicurezza un riferimento costante, dentro e fuori i confini del lavoro, è una responsabilità collettiva che riguarda l’intera comunità”.

Le organizzazioni firmatarie esprimono infine il proprio cordoglio e la vicinanza alle famiglie delle vittime, confermando l’impegno a proseguire con determinazione nell’azione di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori agricoli e nella diffusione di una vera cultura della prevenzione.