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Raccolta fondi pro Ucraina: inviati dalla Caritas di Como 50mila euro alla rete di aiuti

Ad oggi Caritas Italiana ha contribuito all’emergenza con 200 mila euro di cui 100 mila euro donati a Caritas Spes Ucraina nei primi giorni di guerra e altri 100 mila donati a Caritas Polonia, Romania e Moldavia.

Raccolta fondi pro Ucraina: inviati dalla Caritas di Como 50mila euro alla rete di aiuti
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Nella mattinata di venerdì 11 marzo la Caritas diocesana di Como ha effettuato un primo versamento di 50 mila euro a Caritas Italiana per sostenere – tramite Caritas Spes Ucraina e le Caritas di Polonia, Moldovia e Romania – gli interventi a favore della popolazione ucraina colpita dalla guerra.

È il primo frutto della raccolta lanciata nelle prime ore dell’emergenza che ha visto l’adesione di moltissimi donatori.

Sostegno

Di fronte a questa grande partecipazione il vescovo della diocesi di Como, monsignor Oscar Cantoni, ha dichiarato:

"Desidero esprimere profonda e sincera gratitudine nei confronti di tutti coloro che hanno accolto l’invito a sostenere la campagna di aiuti promossa dalla Caritas diocesana, a favore della popolazione ucraina colpita dalla guerra.

Un sostegno generoso, non solo dal punto di vista economico, ma anche per le numerose segnalazioni e disponibilità ad aprire le porte di case e parrocchie per un’accoglienza diffusa e fraterna dei profughi.

Le immagini del conflitto, le storie delle sorelle e dei fratelli ucraini scuotono le nostre coscienze e mentre rimaniamo attoniti di fronte ai bombardamenti, continuiamo a pregare per chiedere al Padre la grazia della pace. Centinaia di innocenti stanno perdendo la vita, migliaia sono segnati da ferite nel corpo e nell’anima, milioni stanno lasciando tutto ciò che hanno di caro. La nostra risposta misericordiosa è testimonianza concreta del nostro essere Fratelli Tutti".

Collaborazione

Questa prima donazione è stata effettuata nel giorno in cui una delegazione di Caritas Italiana, guidata dal direttore don Marco Pagniello, è partita per la Romania, prima tappa di una missione che toccherà i Paesi maggiormente interessati dal flusso di profughi in fuga dal conflitto.

"In questo viaggio – spiega Laura Stopponi responsabile dell’Ufficio Europa di Caritas Italiana – toccheremo tutte i punti maggiormente interessati dal flusso di profughi per toccare con mano la situazione e programmare, insieme alle Caritas locali, gli interventi da finanziare anche grazie al contributo della vostra diocesi. Nel frattempo proseguono le attività di assistenza e supporto già finanziate".

Ad oggi Caritas Italiana ha contribuito all’emergenza con 200 mila euro di cui 100 mila euro donati a Caritas Spes Ucraina nei primi giorni di guerra e altri 100 mila donati a Caritas Polonia, Romania e Moldavia.

La fase due

Contestualmente con questa prima donazione a Caritas Italiana viene rilanciata la campagna di raccolta fondi “Emergenza Ucraina” su tutto il territorio della Diocesi di Como in quella che è stata ribattezzata “Fase 2”.

"La situazione è in costante cambiamento - spiega Massimiliano Cossa, direttore della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus e incaricato Caritas per l’Emergenza Ucraina -: non è facile capire ora dove potrà esserci maggior bisogno di risorse nei prossimi mesi perché con l’intensificarsi del conflitto aumenta il numero dei profughi che stanno raggiungendo l’Italia.

Per questo pur continuando a sostenere, in sinergia con Caritas italiana, i progetti attivi in Polonia, Romania e Moldavia crediamo sia importante iniziare a reperire risorse per aiutare i profughi che stanno già arrivando nei nostri territori offrendo loro oggi e in futuro il nostro sostegno umano e materiale".

In diocesi di Como

Sul fronte dell’accoglienza interna la Caritas diocesana continua a lavorare in stretta sinergia con le autorità locali delle provincie di Como e Sondrio garantendo un primo aiuto soprattutto ai nuclei familiari più fragili. In questi ultimi giorni presso Casa Nazareth a Como si è provveduto all’accoglienza di emergenza di una coppia con tre figli (poi partita verso un’altra destinazione), di due giovani donne sole con un neonato.

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