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Riaperto il caso: Arianna Fontana accusa di sabotaggio gli ex compagni di squadra

La sua principale preoccupazione è ottenere un risarcimento morale in quella che definisce una "battaglia di giustizia contro un ambiente tossico".

Riaperto il caso: Arianna Fontana accusa di sabotaggio gli ex compagni di squadra
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L'atleta italiana Arianna Fontana ha ottenuto la riapertura del  contro i compagni di squadra Dotti e Cassinelli, accusati di averla fatta cadere intenzionalmente durante un allenamento nel 2019.

Riaperto il caso

La riapertura del caso è stata annunciata martedì durante un'udienza davanti al Tribunale federale, composto da tre giudici donne. Fontana, l'atleta più decorata alle Olimpiadi per l'Italia, ha accusato i due compagni di squadra di averla fatta cadere.

Il caso era stato inizialmente archiviato dalla Procura Fisg dopo una prima indagine, ma è stato nuovamente aperto prima dell'estate grazie a una prova presentata da Fontana: un'incriminante registrazione audio del meeting di squadra svoltosi il giorno successivo all'allenamento incriminato. In tale registrazione, Dotti e Cassinelli, successivamente deferiti, avrebbero ammesso l'intenzionalità del gesto.

Battaglia di giustizia contro un ambiente tossico

Fontana è coinvolta nel procedimento, anche se non può essere ascoltata come testimone. La sua principale preoccupazione è ottenere un risarcimento morale in quella che definisce una "battaglia di giustizia contro un ambiente tossico".

L'udienza è stata aggiornata al 16-17 gennaio per l'audizione dei testimoni, tra cui il segretario generale Sanfratello, il direttore tecnico azzurro Gouadec e Cynthia Mascitto, un'ex atleta italo-canadese che ha testimoniato sulla qualità dell'ambiente in squadra. La sentenza è attesa in primavera e avrà un impatto significativo sul futuro di Arianna Fontana nel contesto sportivo italiano, considerando la sua dichiarazione di non competere fino a quando non verrà a galla la verità su chi l'ha sabotata, annunciata a metà ottobre.

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