Riconoscimento Unesco per la Valtellina più vicino
A spiegare i dettagli dell’operazione è Cristina Scarpellini
Il riconoscimento Unesco per la Valtellina ora è più vicino. Ma se davvero arriverà sarà diverso da come lo si era immaginato qualche anno fa. Potrà essere infatti riconosciuto il patrimonio immateriale rappresentato dai vigneti terrazzati. A spiegare i dettagli dell’operazione è Cristina Scarpellini, dal luglio scorso presidente di Provinea, la realtà nata proprio con l’obiettivo di tagliare finalmente questo traguardo.
Presidente, a che punto siamo?
«Mi sono insediata a luglio e ho avuto un’eredità importante, quella lasciatami da chi mi ha preceduto che ha fatto crescere la consapevolezza su questo tema. La prima cosa che ho fatto è stato riprendere i contatti col ministero per capire se ci fossero le possibilità per arrivare al riconoscimento. La loro risposta è stata negativa».
E a quel punto?
«Abbiamo voltato pagina. Abbiamo capito che era inutile spendere risorse per un obiettivo che ormai non è più raggiungibile. Ma Unesco, oltre ai beni materiali, concede il riconoscimento anche a quelli immateriali. Sono le espressioni della cultura immateriale del mondo che sono inserite in un elenco per sottolineare l'importanza delle conoscenze. Unesco li chiama appunto i capolavori immateriali che si affiancano ai siti. Alla fine la valenza non ha differenza».
Su Centro Valle di Sabato 25 novembre l'intervista completa
Si può leggere l'approfondimento sul percorso per il riconoscimento come patrimonio Unesco nel numero di Centro Valle di questa settimana.