Tribunale amministrativo regionale

Lombardia fa Ricorso al Tar contro la zona rossa

Da oggi, 17 gennaio 2021, la Lombardia, la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano sono ufficialmente ritornate zona rossa secondo quanto stabilito dal ministro Speranza

Lombardia fa Ricorso al Tar contro la zona rossa
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A partire da oggi, 17 gennaio 2021, la Lombardia, la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano sono ufficialmente ritornate zona rossa secondo quanto stabilito dal ministro Speranza. Ma questa decisione, ampiamente criticata dalla politica lombarda, verrà messa in discussione anche di fronte al Tribunale amministrativo regionale (Tar). In una nota diffusa dalla stessa regione, infatti, si comunica che: “Dopo il provvedimento del ministro Speranza, che ha deciso di collocare la Lombardia in ‘zona rossa’, la Regione – come preannunciato dal presidente Attilio Fontana – lunedì mattina presenterà ricorso al Tar contro il provvedimento, con richiesta di misura cautelare urgente”.

Moratti chiede una sospensione immediata

Anche il vicepresidente ed assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, che già ieri si era duramente espressa contro la decisione del Governo, ha nuovamente invitato caldamente il ministro della Salute Speranza a sospendere con effetto immediato l’ordinanza che colloca Regione Lombardia in zona rossa in quanto l’incertezza dei dati non aggiornati alla base della decisione non legittima un provvedimento restrittivo di questo tipo.

“Inoltre, chiedo al Ministro Speranza – spiega Moratti – la revisione dei criteri da parte dei tecnici ministeriali in quanto ci sono ben altre regioni con rischi superiori a quelli della Lombardia non collocate in zona rossa.

Sollecito il Ministro Speranza – rimarca Moratti – a valutare la reale situazione, perchè in altre regioni del Paese il rischio di contagiosità è palesemente superiore a quello lombardo. Si tratta di una pericolosa sottovalutazione, come attesta il dato aggiornato dell’incidenza dei positivi al Covid in quest’ultima settimana, che espone la popolazione di quelle regioni a un rischio di propagazione dell’infezione più marcato di quello lombardo”.

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