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Risposta ai negazionisti, il Covid non è un’invenzione: chiedetelo ai lodigiani

Le parole del sindaco di Codogno in risposta a chi non crede all'esistenza del virus.

Risposta ai negazionisti, il Covid non è un’invenzione: chiedetelo ai lodigiani
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I lodigiani sanno bene che cos’è successo in quei terribili mesi invernali, cadenzati dal suono delle ambulanze e dai controlli, conoscono la paura ma anche il rispetto delle regole. E no, non apprezzano affatto chi afferma che tutto questo sia stato inventato, che il coronavirus sia solo una grossa truffa. Tra i tanti, lo ha detto chiaramente anche Francesco Passerini, primo cittadino di Codogno, una delle cittadine maggiormente colpite dal Coronavirus, primo focolaio di febbraio.

 “I negazionisti mi fanno venire l’ulcera”

Durante un’intervista al portale PrimaLodi.it, il sindaco di Codogno non si è risparmiato – ovviamente, dopo tutto quello che lui e i suoi concittadini hanno passato! – dichiarando apertamente che i negazionisti gli fanno venire l’ulcera, così come i deputati che si sono astenuti sulla Giornata nazionale in memoria delle vittime, sostenendo che non è esistito.

Il sindaco leghista ha dichiarato che il Coronavirus non è stata un’invenzione mediatica, ricordando i 224 morti, deceduti nell’arco temporale che va dal 21 febbraio al 18 maggio. Passerini si tiene lontano dal commentare il “Caso Bocelli” e le uscite di Salvini senza mascherine, proseguendo il discorso e affermando che sia importante mantenere alta l’attenzione senza farsi prendere dal terrore e dalla psicosi.

A Codogno nessun nuovo positivo da quasi due mesi

A Codogno, come affermato dallo stesso Passerini, le misure di sicurezza sono state rispettate sempre: mascherina, distanza sociale e disinfezione delle mani, provvedimenti che hanno garantito l’assenza di nuovi contagi da quasi due mesi e i reparti di terapia intensiva quasi vuoti.

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