Salvini, immigrazione e razzismo, Don Roberto: “Non sapete quanti ambulanti salviniani ci sono”

L'ex parroco di Sondrio ora a Grandate: "Non ci crederete, ma molti di loro sono “salviniani”, contenti del fatto che qualcuno regoli l’immigrazione".

Salvini, immigrazione e razzismo, Don Roberto: “Non sapete quanti ambulanti salviniani ci sono”
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Don Roberto Pandolfi, ex parroco a Sondrio ora a Grandate, sul suo blog fa una riflessione su immigrazione, razzismo e sulla figura di Matteo Salvini. La notizia è riportata da www.giornaledicomo.it

Don Roberto su Salvini: “Quei sacerdoti che si stracciano le vesti….”

“Qualche prete si è stracciato le vesti. I sondaggi dicono che l’85% dei cattolici sono favorevoli a Salvini. Ullallà, signora mia.

Chissà come sono indignati quelli di “Famiglia cristiana”, che qualche settimana avevano messo in copertina un bel “Vade retro, Salvini”, di esorcistica memoria. Queste reazioni mi richiamano l’eterno socio-intellettualismo, che ha caratterizzato le menti di tanti pensatori “de noantri”. Questi cervelli fini hanno sempre una loro idea di “popolo” (anche di popolo di Dio, per noi cattolici, figli del Concilio Vaticano II) spesso lontanissima dalla realtà. Un’idea teorica, elaborata nei salotti e nei circoli, di cui ci si autoconvince, cercando poi di convincere il popolo stesso.

Qualcuno ci ha lasciato anche la vita. I vecchietti come me ricorderanno la poesia “La spigolatrice di Sapri”, studiata alle elementari: “Eran trecento, eran giovani e forti e sono morti” . Narrava, gonfiandola di retorica risorgimentale, la vicenda di Carlo Pisacane, mazziniano di ferro, che con un gruppo di giovani, mischiati ai carcerati liberati da Ponza, sbarcò a Sapri, sulla costa calabrese, per liberare i contadini del Sud e farli ribellare al Regno borbonico. Peccato che i contadini non fossero rispondenti all’immagine molto romantica e salottiera che ne aveva Pisacane. E non essendo d’accordo sulla propria liberazione (qualche anno dopo i fatti dimostrarono che i poveri contadini avevano ragione, visto il peggioramento delle loro condizioni con l’arrivo dei piemontesi ), massacrarono con le forche e le scuri i “trecento” valorosi.

“Intellettuali troppo distanti dal popolo”

Ma tornando ai sondaggi, mi piacerebbe che qualcuno si prendesse la briga, prima di parlare o scrivere articoli o “cinguettare”, di chiedere ai cattolici che cosa pensano della contraccezione, del divorzio, dell’aborto… forse si scoprirebbe che il “popolo” cattolico non è così graniticamente in sintonia con le dottrine del Magistero. Che sono una minoranza coloro che vivono con coerenza piena il Vangelo.

Che le stesse autorità ecclesiastiche, da secoli, sono intransigenti sui dogmi e lasciano molto correre sulla morale, arrivando spesso esse stesse, come purtroppo vediamo “con dolore e vergogna” in questi giorni, ad averne una “doppia”, fatta di dichiarazioni e atteggiamenti pubblici in totale dissonanza da quanto praticato nella realtà.

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