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Sciopero generale del pubblico impiego mercoledì 9 dicembre

Assunzioni, sicurezza, lotta al precariato, rinnovi contrattuali, queste le parole d’ordine per lo sciopero generale proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa.

Sciopero generale del pubblico impiego mercoledì 9 dicembre
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Uno sciopero che è per il Paese e non contro – per garantire i diritti di cittadini e lavoratori La legge di Bilancio deve migliorare il Paese e far ripartire l’economia. Una Pubblica Amministrazione più capace e moderna serve al Paese. Così le Segreterie provinciali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uil PA annunciano il prossimo sciopero in programma per la giornata di mercoledì 9 dicembre 2020.

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Sciopero del 9 dicembre

Rinnovare i contratti pubblici e assumere più giovani e professionisti qualificati migliora la PA e il Paese. - Si legge nel comunicato diffuso oggi, 4 dicembre 2020 - Lo sciopero del 9 dicembre è per rivendicare più assunzioni, garantire maggiore sicurezza per i lavoratori dei servizi pubblici e sì, anche per il rinnovo di un contratto scaduto da due anni che proveniva da 10 anni di stagnazione e di sostanziale blocco dei CCNL del pubblico impiego. Parliamo di un contratto che riguarda oltre 3,2 milioni di lavoratrici e lavoratori, ed è per questo che sono in stato di agitazione tutti i comparti pubblici: Funzioni Centrali, Locali e Sanità. Dopo una lunga mobilitazione, le categorie nazionali del pubblico impiego sono arrivate a proclamare uno sciopero perché su Assunzioni, Sicurezza e Contratti non ci sono, ad oggi, risposte adeguate. Occorre far lavorare in sicurezza e con dignità chi, con il suo lavoro, vuole essere al servizio di cittadini e imprese.

Manifestazione a Sondrio

Ecco perché anche a Sondrio saremo davanti alla Prefettura insieme alle lavoratrici e ai lavoratori per far sentire la loro voce. Sentiamo purtroppo dichiarazioni a dir poco qualunquiste che distolgono l’attenzione dalle vere questioni e ragioni della mobilitazione. Per questo riteniamo fondamentale ribadire alcuni concetti essenziali e chiarire alcune questioni che non possiamo sottacere. - Continuano per le Segreterie provinciali Turcatti, Caiazza, Sergi e Greco - Non saranno gli “statali” a scioperare, ma tutti i lavoratori pubblici, e lo faranno per chiedere maggiori investimenti, per il loro salario e per innovare la Pubblica Amministrazione. Il 4% di incremento citato da più voci sarebbe la base per tutti: tiene insieme il Prefetto e il poliziotto, il dirigente e l’educatore, l’operatore sanitario, l’infermiere e il tecnico di radiologia, ma anche il Direttore Generale di un grande ente pubblico. Una media del pollo che falsa l’esito: i 400 milioni previsti dalla manovra, in sostanza, andranno in larga parte alla dirigenza e, ad esempio, non ci consentiranno di fare la riforma del sistema di classificazione del personale.

Aprire un confronto

Non vogliamo perdere la scommessa del miglioramento della Pubblica amministrazione, chiediamo per questo di aprire un confronto (al momento negato) per poter affrontare questi e altri nodi. Si potrebbe ragionare di premiare chi in questi mesi ha dato un contributo importante per la gestione dell’emergenza, costruendo maggiore equilibrio nella distribuzione delle risorse. Quello che non è giustificabile è contrapporre diritti e lavoratori. Togliere qualcosa ad un dipendente pubblico che guadagna poco più di mille euro non aiuta il precario che ne guadagna un po’ meno. Il problema è assumere i precari, avere salari dignitosi tutti, pubblici e privati, far ripartire l’economia e contrastare l’emergenza sanitaria con più sicurezza. Il governo è il nostro datore di lavoro e, da quando gli abbiamo inviato le piattaforme per il rinnovo dei contratti, non ha mai avviato il confronto sul rinnovo. Questa è l’ultima legge di Bilancio che può intervenire, a normativa vigente nel settore pubblico, sul triennio contrattuale. Allora serve il dialogo. Se non ora quando? Curiamoci di chi ci Cura, non ricordiamoci dei lavoratori pubblici solo nelle emergenze ma riconosciamo il loro lavoro.

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