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Tornano dal Ponte nel Cielo e assistono a una sparatoria

Due fidanzati di Merate sono stati testimoni di un blitz antidroga in Valtellina.

Tornano dal Ponte nel Cielo e assistono a una sparatoria
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Testimoni di un inseguimento, con tanto di sparatoria, mentre tornavano da una gita sui monti, è la storia raccontata dai colleghi di PrimaMerate.it.

 

 

Tornano dalla gita sui monti e assistono a una sparatoria

E’ una vera e propria scena da far west quella a cui hanno assistito sabato scorso Alberto Marchese, studente universitario di 24 anni residente a Merate, e la sua fidanzata Aurora Comi, 19 anni, di Robbiate. I due giovani erano di ritorno dall’esperienza «Oltre il ponte nel cielo», il ponte tibetano più alto d’Europa che si trova in Val Tartano, ed erano diretti verso Morbegno per andare a provare la «Fly Emotion» ad Albaredo, un’attrazione turistica che grazie ad un impianto studiato ad hoc permette di “volare” sopra una vallata appesi ad un cavo d’acciaio che collega due versanti montuosi.

Sparatoria in Valtellina

Proprio mentre viaggiava lungo la strada provinciale all’altezza del comune di Talamona, intorno alle 16, la coppia ha infatti assistito ad un blitz antidroga dei carabinieri. I militari erano alla ricerca di un giovane spacciatore di origini marocchine, nei confronti del quale era stato emanato un ordine di custodia cautelare per spaccio di sostanze stupefacenti dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio. Insieme al ricercato, che poi sarebbe stato arrestato, c’era però un altro uomo che ha tentato di scappare per sfuggire all’arresto. La retata ha dunque generato un inseguimento nei boschi circostanti, con uno scontro a fuoco finito con la tragica morte del pusher, finito in un dirupo nel tentativo di scappare alle forze dell’ordine. «All’altezza di un tornante ci siamo imbattuti nell’auto di una coppia ferma in mezzo alla strada, che improvvisamente ha innestato la retromarcia e ha incominciato a indietreggiare – ha raccontato Alberto Marchese, che a bordo della sua auto è passato insieme alla fidanzata a pochi metri dal luogo della sparatoria – Una donna è scesa dal veicolo e ci ha consigliato di retrocedere perché i carabinieri stavano sparando e sarebbe stato pericoloso… Poco dopo si è accostata una Fiat 500X con la sirena accesa e a bordo un paio di carabinieri in borghese armati, che ci hanno intimato di sgomberare la strada. Non appena abbiamo ricevuto il via libera, quindi, siamo andati oltre il tornante. Ho accelerato per abbandonare il più in fretta possibile la zona».

Attimi di paura per la giovane coppia

Sono stati attimi di paura per Alberto e Aurora, che hanno vissuto quei momenti concitati col cuore in gola. «Abbiamo sentito parecchie grida e qualcuno ci ha raccontato di aver sentito anche degli spari. La situazione era molto concitata – ha proseguito il 24enne, che nonostante la situazione è riuscito a mantenere il sangue freddo – In quel preciso istante ho provato un forte istinto di protezione verso la mia ragazza: le ho detto subito di nascondersi sotto il sedile del passeggero e ho cercato di rimanere calmo per entrambi. Ero sì un po’ confuso, ma comunque lucido, mentre Aurora si è fatta prendere dall’ansia e ha avuto un attacco di panico. Si è agitata parecchio, per cui ho cercato di calmarla e di metterla al riparo. Sono stati circa dieci minuti di tensione e lo spavento è stato forte, ma poi per fortuna siamo riusciti ad allontanarci. Più tardi, in serata, abbiamo cercato notizie su Internet e quindi abbiamo capito solo dopo, in un secondo momento, cosa fosse realmente successo. Anche perché lì per lì non abbiamo fatto domande, ma la curiosità di sapere era forte».

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