Treni soppressi e ritardi, la lettera di una pendolare
Universitaria valtellinese racconta la sua odissea
Nel pomeriggio di ieri i trasporti verso la Valtellina sono andati in tilt con treni soppressi e ritardi. Una pendolare racconta la sua odissea.
Treni soppressi: ecco la testimonianza
Sono una studentessa universitaria “pendolare”, che tutti i giorni si vede costretta a utilizzare i treni che collegano Milano con la Valtellina e che, immancabilmente, deve mettere in conto ritardi e cancellazioni, ma quanto accaduto ieri sera è veramente inconcepibile e mi porta a sottolineare con decisione che Trenord tratta i propri passeggeri come bestiame e l’unico suo interesse è quello di incassare il biglietto pieno senza erogare l’adeguato servizio.
Il caos di lunedì
Ieri sera è stato cancellato il treno delle 18.20 con la scusa che c’erano problemi sulla linea; situazione analoga è accaduta nel fine settimana passato. Poi, dopo poco è stato annunciato il treno delle 19.20 su un binario e, mentre la gente correva verso il convoglio è stato annunciata la partenza da un altro binario, con conseguente inversione di marcia e il rischio che qualcuno, anziani soprattutto, venisse schiacciato dalla massa.
Poco dopo ennesimo colpo di scena; il treno delle 19.20 aveva 100 minuti di ritardo!! Ho visto tante persone anziane disperarsi, tanti pendolari arrabbiarsi. E Trenord? Indifferenza totale. Zero informazioni. Abbandono assoluto.
Tornata a casa grazie ai familiari
Presa dal timore di non riuscire a rincasare, in quanto il servizio pullman sostitutivo non esiste neanche lontanamente, ho dovuto spostarmi in stazione di Porta Garibaldi per poter salire sul treno per Lecco chiedendo l’intervento provvidenziale dei miei familiari che si son dovuti sobbarcare il viaggio per riportarmi a casa.
Tutto questo disservizio, oramai cronico, è solo una grande ingiustizia e, soprattutto, una grande presa in giro nei confronti degli utenti della tratta Milano-Sondrio.