Trentennale dell'alluvione: la lettera aperta del prefetto
"E’ stata una vittoria dell’Uomo, dell’Uomo di buona volontà"
Il prefetto Giuseppe Mario Scalia ha scritto una lettera aperta ai valtellinesi in occasione del trentennale dell'alluvione.
Trentennale dell'alluvione: la vittoria dell'uomo
Ecco il testo della lettera aperta.
E’ stata una vittoria dell’Uomo, dell’Uomo di buona volontà, dell’Uomo Valtellinese coraggioso, che ha saputo, con forza e sacrificio, rifiorire quella Valle di rara bellezza. Alla distruzione è subentrata una straordinaria reazione dell’Uomo. Non soltanto commemorazione ma comunicazione della rinascita, affinché Voi Giovani comprendiate. E’ il battito dell’Umanità che non si è fermato, che con coraggio ha ricomposto ciò che era stato distrutto. E’ certo, oso affermarlo senza ombra di dubbio, che Tutti Coloro che hanno fatto rinascere quella Valle sono Uomini “veri”, e se Giovanni della Croce afferma che “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore”, quegli Uomini, dal più piccolo al più grande, vanno rispettosamente ricordati, ma soprattutto imitati. E un pizzico di sano orgoglio giova ed è di stimolo a Voi Giovani che dovete sempre ricordare che “chi dona se stesso” è vincente. La radiosa rinascita è stata frutto di tanta solidarietà, di quella sincera solidarietà votata all’estremo sacrificio. In una parola una solidarietà carica di amore e di ardore. La presenza del Signor Presidente della Repubblica ci sprona a proseguire sulla retta via. La Sua venuta è segno di rispetto, Vi ha dimostrato fiducia, la Sua presenza ci ha dato coraggio. Ci ha comunicato speranza. Cogliamo questi aspetti e la nostra vita rifiorirà. Si è lavorato in modo costruttivo. La sistemazione finale delle opere in Val Pola è un successo. Dal 2014 l’Adda scorre a cielo aperto lungo le briglie che hanno reso stabile l’ammasso della frana. Naturalmente la manutenzione deve essere sempre costante e i piani di protezione civile devono essere anch’essi aggiornati.