Un contratto per tutelare l'Adda

Firmato il Contratto di Fiume dell'Alto Bacino dell'Adda.

Un contratto per tutelare l'Adda
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L'acqua è un bene prezioso. Ad essi sono legati molti interessi e questi, quando l'acqua scarseggia, entrano inevitabilmente in conflitto perchè, come ha detto l'Assessore Massimo Sertori, “Ci si accorge della sua importanza quando comincia a mancare”. E proprio anche per affrontare emergenze quali la siccità, lo sciogliemnto dei ghiacciai e il dissesto idrogeologico, è stato pensato e firmato il Contratto di Fiume dell'Alto Bacino dell'Adda dopo un lavoro iniziato nel 2014, punto di arrivo di un processo nato con l'obbiettivo di tutelare e valorizzare il territorio e l'ambiente paesaggistico e fluviale dell'intero bacino sopralacuale del Fiume Adda.

Sottoscritto il Contratto di Fiume dell'Alto Bacino dell'Adda

I partecipanti al contratto si sono incontrati martedì scorso in Comunità Montana alla presenza anche del Ministro Gian Marco Centinaio per sottoscriverlo. “L'Adda è la Valtellina, tutelarlo è dunque priorità di ciascuno, oggi sottoscrivete un modello che è un ottimo punto di partenza e d'esempio per tutti gli altri territori” ha commentato il Ministro Centinaio. "Un esempio virtuoso - lo ha definito l'assessore Sertori- che parte dal basso per valorizzare l'acqua con un'azione coordinata per un bene fondamentale che connota la nostra valle ed ha una valenza territoriale". “Il Contratto – ha illustrato il Presidente CM Tiziano Maffezzini - Si configura come un accordo, la cui volontaria sottoscrizione, comporta l'adozione di un sistema di azioni che rispondono a criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale, esso coinvolge Comuni, Comunità Montane, Province, imprese, cittadini e associazioni: 60 gli attori che hanno condiviso il percorso e messo in campo 67 azioni di promozione e tutela”.

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Sistema fiume

"Dobbiamo tutti remare nella stessa direzione per la tutela dell'ambiente e delle bellezze naturali, la difesa idraulica e del suolo e lo sviluppo sostenibile. Il percorso partecipato per raggiungere questo importante obiettivo - ha concluso Sertori - parte dalla conoscenza di tutti gli elementi che caratterizzano e influenzano il sistema fiume, passando dalla condivisione, che costituisce la base per costruire la governance del fiume, alla programmazione di attività da portare avanti in maniera sinergica".

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