guerra al virus

Vaccino anti covid: in provincia di Sondrio somministrate quasi 90mila dosi

Sforzo eccezionale del sistema sanitario provinciale grazie all'impegno di medici e infermieri ma serve la collaborazione degli utenti

Vaccino anti covid: in provincia di Sondrio somministrate quasi 90mila dosi
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Quaranta giorni di campagna vaccinale massiva, decine e decine di medici, infermieri e impiegati amministrativi impegnati nei cinque centri operativi in provincia di Sondrio: un'organizzazione complessa messa a punto da Asst Valtellina e Alto Lario e da Ats Montagna che ha consentito di somministrare quasi 90 mila dosi di vaccino, a partire dal 27 dicembre scorso, ben oltre l'obiettivo indicato, con una capacità vaccinale del 112%. Tra queste le seconde dosi sono quasi 26 mila, che corrispondono alle persone che hanno concluso il ciclo vaccinale.

Campagna vaccinale massiva

 

Dopo aver vaccinato quasi tutti gli ultrasettantenni, in questi giorni si sta continuando con i sessantenni e in alcuni centri sono già iniziate le somministrazioni per i nati tra il 1962 e il 1971 che si sono prenotati. Uno sforzo senza precedenti per il sistema sanitario provinciale che ha prodotto risultati eccellenti, com'è dimostrato dai numeri e come viene unanimemente riconosciuto dagli utenti che riscontrano efficienza e cortesia.

Con qualche disguido che, com'è naturale, può verificarsi in presenza di un'alta affluenza, è il caso del centro vaccinale di Sondrio presso la palestra dell'istituto "Quadrio-De Simoni" che arriva ad accogliere anche oltre 600 persone in alcuni giorni tra prime e seconde dosi utilizzando vaccini diversi. Venerdì della scorsa settimana e martedì si sono verificati dei rallentamenti con la formazione di code degli utenti in attesa di essere vaccinati: fatti isolati che sono stati attentamente monitorati per evitare che si ripetano in futuro, confidando nella collaborazione e nel senso di responsabilità delle persone.

A pieno ritmo

≪Comprendiamo che gli utenti vogliano essere vaccinati all'ora della prenotazione ed evitare le attese - sottolinea il direttore generale Tommaso Saporito, che ha verificato personalmente quanto accade essendosi prestato come medico per le vaccinazioni proprio a Sondrio -, ma dovrebbero essere consapevoli degli sforzi compiuti dagli operatori che lavorano a pieno ritmo per garantire un servizio efficiente e somministrare più vaccini possibili. A Sondrio si superano di gran lunga i 500 in un giorno e i disguidi possono capitare: per quanto ci è possibile cerchiamo di risolvere i problemi ma ci aspettiamo una collaborazione da parte degli utenti≫.

Criticità

In questo senso le criticità più evidenti sono due.

Innanzitutto, le persone non devono presentarsi in anticipo rispetto all'orario della prenotazione e nella circostanza di dover attendere all'esterno sono tenute a mantenere il distanziamento sociale. Altri problemi sorgono nella fase di accettazione quando molti utenti chiedono quale vaccino verrà loro somministrato sentendosi rispondere che è quello di giorno in giorno disponibile e può variare soltanto per una decisione del medico assunta a seguito dell'esame della storia clinica dell'utente. In questo caso, avendo a disposizione altri tipi di vaccino, l'utente deve attendere la somministrazione in una diversa linea vaccinale. Una comodità per l'utenza che presuppone però un'articolata organizzazione delle postazioni e quindi tempi più lunghi.

≪Offrire il servizio migliore limitando il più possibile i tempi di attesa, questo è il nostro obiettivo - conclude il direttore generale Saporito -, a volte può verificarsi qualche disguido ma l'impegno degli operatori è massimo. Vorrei che gli utenti, anche in questi casi, rendessero merito al lavoro svolto da medici e infermieri che spontaneamente si prestano per le vaccinazioni: dobbiamo ringraziarli tutti per quello che stanno facendo≫.

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