Zona rossa Lombardia: la decisione in base ad un errore di calcolo? Chi ha sbagliato?
Fontana ribatte: "A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze".
C’è una speranza per la Lombardia di tornare in zona arancione già da domenica. Secondo una indiscrezione riportata dal Corriere della Sera, il valore dell’indice Rt fornito dalla Regione alla vigilia dell’istituzione della zona rossa sarebbe stato sbagliato. Per questa ragione, i tecnici regionali sarebbero ora al lavoro per consegnare alla Cabina di regia del Ministero della Salute i dati aggiornati e corretti.
Zona rossa Lombardia
Sulla base di questo ricalcolo, il Ministero potrebbe firmare l’ordinanza che concederebbe un parziale allentamento delle restrizioni e che entrerebbe in vigore subito, ovvero domenica 24 gennaio 2021. Sarebbe un’eccezione, dato che il Dpcm prevede che per passare da una fascia di rischio a una più bassa servono almeno due settimane di permanenza; solo in caso di peggioramento il colore può cambiare dopo soli sette giorni.
Cosa cambia nell'arancione
Nello specifico, ricordiamo che il passaggio dalla zona rossa a quella arancione concede ai negozi la possibilità di restare aperti, il ritorno alle lezioni in presenza degli studenti iscritti alle scuole medie e delle superiori (sebbene questi con didattica in presenza al cinquanta per cento) e la libertà di spostarsi liberamente all’interno del proprio comune, o nel raggio di trenta chilometri da esso (esclusi i capoluoghi di provincia) se si vive in un Comune con meno di cinquemila abitanti, senza autocertificazione e fuori dagli orari del coprifuoco.
Sì, ma chi ha sbagliato?
Il presidente Attilio Fontana ha però smentito qualsiasi ipotesi di errore da parte del Pirellone e ha rimandato la “palla” della colpa nella metà campo del Governo.
«La Lombardia deve essere collocata in zona arancione – ha scritto piccato su Facebook e in una nota stampa -. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze».
Dello stesso avviso anche l’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi:
“Il Governo prenda atto degli errori commessi fino ad oggi e faccia tornare subito i Lombardi a lavorare. Roma la deve smettere con questo attacco e questo astio nei confronti del sistema produttivo Lombardo e in generale di tutti i Lombardi. Regione Lombardia utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per tutelare i propri cittadini e lo farà fino a quando la situazione non cambierà.
“Chiusi per un errore di Regione Lombardia? Paghino i danni”
Di parere contrario il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Andrea Fiasconaro, che attacca la regione:
“A quanto pare per un loro errore nel comunicare i dati tutti noi abbiamo pagato il prezzo, economico e psicologico, di una settimana in zona rossa. Se fosse così, Regione Lombardia dovrebbe rispondere di questo imperdonabile errore e pagare i danni a tutte quelle imprese, a tutti quei lavoratori e quegli studenti che stanno subendo sulla propria pelle gli effetti dell’incapacità di questa Giunta. Se la notizia fosse confermata il Movimento Cinque Stelle valuterà se intraprendere in tal senso un’azione legale nei confronti della Giunta di centrodestra”.
“Praticamente da una settimana hanno bloccato l’intera Regione concentrandosi su di un ricorso al TAR contro loro stessi.
Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia dicano ora ai lombardi, costretti a tenere i negozi chiusi e i figli a casa sulla base di un loro errore, a chi devono rivolgersi per riparare il danno subito”.
“Rt sbagliato? Fontana e Moratti spieghino”
Presa di posizione anche del gruppo regionale del Pd che per voce del capodelegazione in commissione sanità, Samuele Astuti, dichiara:
“Fontana e Moratti spieghino subito e in modo convincente se da una settimana siamo in zona rossa perché la Regione Lombardia ha sbagliato a calcolare l’RT. Inutile dire che sarebbe un errore molto grave, che ha avuto ricadute pesanti sulla vita dei lombardi, sugli studenti che non sono andati a scuola, sui ristoratori e sui negozianti che hanno dovuto tenere chiuse le loro attività.
Se, dopo giorni di polemiche e di ricorsi, la responsabilità della serrata fosse della Regione, Fontana dovrebbe perlomeno chiedere scusa pubblicamente e con lui tutti gli esponenti del centrodestra regionale che hanno accusato il Governo di aver voluto affossare la Lombardia e la sua economia.”
Il ricorso
In merito ai criteri utilizzati per collocare la Lombardia in zona rossa la Regione ha presentato la scorsa settimana un ricorso al Tar del Lazio. Il pronunciamento del giudice monocratico è atteso per lunedì prossimo (25 gennaio 2021).