Zona rossa: ok agli spostamenti per curare orti e terrazzamenti
Anche nelle zone rosse e arancioni è possibile la cura dei terreni ai fini di autoproduzione, anche personale e non commerciale, che integra il presupposto delle esigenze lavorative
“È consentito, anche al di fuori del Comune ovvero della Regione di residenza, lo svolgimento di attività lavorativa su superfici agricole, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti a prima od altra abitazione”. Lo rende noto Coldiretti Sondrio nell’evidenziare che la faq pubblicata sul sito del Governo chiarisce che anche nelle zone rosse e arancioni è possibile la cura dei terreni ai fini di autoproduzione, anche personale e non commerciale, che integra il presupposto delle esigenze lavorative, contemplato per le zone “arancioni” e “rosse” dagli artt. 2 comma 4 lett. a), e 3, comma 4, lett. a), del DPCM 3 dicembre 2020.
Spostamenti consentiti
Quindi – sottolinea la Coldiretti provinciale - la coltivazione del terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo (quale ad esempio quella di raccolta delle olive, conferimento al frantoio e successiva spremitura) sono consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito.
Per passione
Una precisazione importante che – precisa la Coldiretti – consente gli spostamenti per 1,2 milioni di italiani che fanno gli agricoltori solo per passione coltivando appezzamenti di terreno pubblici o privati per garantirsi cibo genuino e trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta. Accanto a chi esprime la propria passione in orti e giardini ci sono anche molti italiani che non si accontentano e coltivano almeno un ettaro di terreno a uso familiare. Si tratta in larga maggioranza di famiglie che hanno ereditato aziende o pezzi di terreno da genitori e parenti dei quali hanno voluto mantenere la proprietà: ciò vale anche per gli appezzamenti terrazzati sui nostri versanti montani, dove insistono numerose parcelle ancora condotte da privati.
Coltivatori e allevatori
“Si tratta – spiega Coldiretti Sondrio attraverso il presidente Silvia Marchesini - in larga maggioranza di famiglie che hanno ereditato aziende o pezzi di terreno da genitori e parenti dei quali hanno voluto mantenere la proprietà per esercitarsi nel ruolo di coltivatori e allevatori, piuttosto che venderli come accadeva spesso nel passato. Ma ci sono anche tanti che – conclude la Coldiretti – hanno acquistato terreni o piccole aziende agricole anche in aree svantaggiate per ristrutturarle e avviare piccole attività produttive, dall’olio al vino, dall’allevamento delle galline a quello dei cavalli”.