A Morbegno la mostra "Le Ventuno Madri Costituenti"
Numerose iniziative promosse dalle Associazioni di volontariato sul tema della "questione femminile".

Nel mese di marzo, il territorio del Morbegnese si anima di numerose iniziative promosse dalle Associazioni di volontariato sul tema della "questione femminile". Queste attività affrontano la tematica sotto diverse sfaccettature e con differenti modalità, offrendo spunti di riflessione e opportunità di approfondimento per la cittadinanza. Tra le iniziative di rilievo, la sezione ANPI di Morbegno Bassa Valle propone una mostra monografica dedicata alle Ventuno Madri Costituenti, le donne che hanno contribuito in modo determinante alla stesura della Costituzione italiana. L’evento rappresenta un’occasione di conoscenza e riconoscimento del loro ruolo storico e dell’impegno che hanno profuso per garantire l’inserimento di importanti principi sulla parità di genere nel testo costituzionale.
Mostra "Le ventuno Madri Costituenti"
Il 1° febbraio 1945, mentre la Seconda guerra mondiale era ancora in corso, fu adottata la prima norma che estendeva il diritto di voto alle donne, un traguardo storico che riconosceva alle italiane il diritto di eleggere i propri rappresentanti. Questo risultato fu frutto dell’impegno corale delle donne italiane, che avevano dato un contributo significativo sia nella Resistenza sia nella ricostruzione del Paese devastato dal conflitto.
Il successivo passo verso la piena cittadinanza politica arrivò con il decreto del gennaio 1946, che riconosceva alle donne il diritto di essere elette. Tuttavia, in occasione delle elezioni per l'Assemblea Costituente dello stesso anno, il numero di candidature femminili restò limitato. Dei 556 deputati eletti, solo 21 erano donne, meno del 4% del totale.
Le ventuno Madri Costituenti
Le 21 donne elette all’Assemblea Costituente provenivano da esperienze e schieramenti politici differenti:
9 comuniste: Adele Bei, Nadia Gallico Spano, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Angiola Minelli, Rita Montagnana, Teresa Noce, Elettra Pollastrini e Maria Maddalena Rossi.
9 democristiane: Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter, Maria Federici, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi Cingolani, Maria Nicotra e Vittoria Titomanlio.
2 socialiste: Bianca Bianchi e Lina Merlin.
1 rappresentante del Fronte dell’Uomo Qualunque: Ottavia Penna.
Nonostante le differenze di età, cultura ed esperienze politiche, queste donne seppero farsi portavoce delle aspirazioni di emancipazione delle italiane e si impegnarono attivamente nella stesura della nuova Costituzione.
L’impegno nella Costituente
Le Ventuno Madri Costituenti parteciparono con determinazione alla redazione del testo costituzionale, presentando emendamenti significativi per garantire pari opportunità tra uomini e donne. Un esempio concreto di questo impegno si trova negli emendamenti all’articolo 48 del Progetto di Costituzione (divenuto poi l’articolo 51 nel testo definitivo), che sancisce la parità di accesso di entrambi i sessi agli uffici pubblici e alle cariche elettive.
Pur appartenendo a schieramenti politici differenti, le costituenti trovarono punti di incontro fondamentali per garantire l’uguaglianza di diritti e pari opportunità a tutte le cittadine e i cittadini italiani. Grazie al loro lavoro, il 1° gennaio 1948 entrò in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, che sancisce i principi fondamentali della democrazia e della parità di genere.