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Coronavirus: al Morelli ancora molti ricoveri

Grazie al sistema "drive through" aumentano i tamponi: ieri ne sono stati effettuati 129

Coronavirus: al Morelli ancora molti ricoveri
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All'Ospedale Morelli dieci pazienti ricoverati e tre deceduti, due uomini e una donna, a fronte di otto che sono stati dimessi: numeri che confermano l'andamento altalenante degli ultimi giorni, con qualche elemento di soddisfazione che viene oscurato da una situazione generale che rimane critica.

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Più tamponi negativi

Il miglioramento si intravede se si considerano i risultati dei tamponi: quelli negativi superano i positivi, 75 contro 49. Grazie al sistema "drive through" adottato dall'Asst, con l'attivazione degli ambulatori mobili all'esterno dei Presidi territoriali di Sondrio, Bormio e Dongo, sono sempre di più le persone convocate per essere sottoposte al tampone, 129 soltanto ieri. ≪Tutto procede secondo quanto programmato - sottolinea il direttore generale dell'Asst Valtellina e Alto Lario Tommaso Saporito -, e nei prossimi giorni, come anticipato, saremo operativi anche a Morbegno, Tirano e Chiavenna. Mi auguro di trovare sempre meno persone positive al covid-19, per questo chiediamo di rimanere a casa, di uscire con la mascherina e solo in caso di necessità. mantenendo la distanza di sicurezza. Dobbiamo impegnarci con serietà e determinazione per uscire dall'emergenza sanitaria prima possibile, anche per ringraziare medici, infermieri e personale sociosanitario che stanno svolgendo un lavoro straordinario per curare i pazienti e tutelare la salute di tutti≫.

Malattia sconosciuta

Tra i medici che dal 2 marzo sono impegnati al Morelli ospedale covid 19 c'è anche Patrizia Zucchi, infettivologa di Ponte in Valtellina, che riporta le difficoltà dei pazienti affetti da una malattia sconosciuta che ha costretto i medici ad acquisire conoscenze e a fare esperienza in corsia, giorno dopo giorno. ≪I pazienti soffrono molto per la mancanza di respiro - spiega la dottoressa Zucchi -, quando sopraggiungono le crisi hanno bisogno di un aiuto immediato e l'isolamento rende tutto più difficile. Chi supera la malattia ne ha un ricordo drammatico, di sofferenza e di stanchezza, di una fase critica lunga e di una ripresa che necessita di molto tempo≫. Si tratta inoltre di una patologia ad elevata contagiosità, basta pochissimo per infettarsi, per questo è obbligatorio il distanziamento sociale.

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Sostegno

≪Noi medici dell'ospedale covid-19 abbiamo bisogno del sostegno di tutti - aggiunge -: il modo migliore per manifestarlo è rispettare le regole, perché noi lavoriamo per curare i pazienti ma meno ne abbiamo e meglio è. Qui facciamo affidamento sul buonsenso delle persone affinché diminuiscano i contagi e i ricoveri≫. In una situazione drammatica, in reparti al completo, di fronte a una patologia sconosciuta e difficile, a emergere è il senso del dovere dei medici, lo spirito di collaborazione, l'abnegazione, la voglia di ciascuno di fornire il proprio contributo. I medici specialisti che già lavoravano a Sondalo, i colleghi impegnati in altri reparti, quelli giunti dall'Ospedale di Sondrio, come la dottoressa Zucchi, quelli rientrati in servizio, i medici volontari arrivati da altre zone d'Italia: un'équipe di altissimo livello che opera in piena sintonia, senza risparmiarsi, curando e dando conforto a pazienti lontani dagli affetti. ≪Tutti dobbiamo essere loro grati per quanto stanno facendo, raccogliendo l'appello a stare in casa per contenere la diffusione del coronavirus≫, conclude il direttore generale Saporito.

DATI AGGIORNATI ALLE ORE 10 DEL 9 APRILE 2020
Pazienti ricoverati a partire dal 2 marzo: 566
Pazienti dimessi: 236 (di cui 138 uomini e 98 donne)
Pazienti deceduti: 112 (di cui 87 uomini e 25 donne)
Pazienti trasferiti: 3
Tamponi eseguiti: 1.737 (di cui 748 positivi e 856 negativi, i restanti in attesa di esito)

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