“Da uno a infinito. Al cuore della matematica”: la mostra a Sondrio
Grazie al progetto “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)”.
Numeri, formule, tesi, teoremi. Può forse la matematica essere considerata qualcosa di... vivo?
“Da uno a infinito. Al cuore della matematica” è il titolo della mostra che sarà visitabile da sabato 4 marzo a Sondrio e in esso c’è già la risposta. Se, infatti, c’è cuore pulsante, c’è vita. Dimostrarlo, in primis a chi – e vale a ogni età – sia convinto che la matematica “non fa per me” è la finalità di questa esposizione itinerante realizzata dall’associazione scientifica Euresis in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”.
“Da uno a infinito. Al cuore della matematica”
Grazie al progetto “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)” promosso dalla Cooperativa sociale Nicolò Rusca ETS con il sostegno di Fondazione Cariplo, la mostra approda alla sala delle acque del Bim, dove resterà aperta sino al 18 marzo (da lunedì a sabato, 10-12 e 15-18).
I visitatori - giovani e meno giovani, appassionati di numeri e di logica o del tutto allergici ai numeri - si preparino a un incontro all’insegna di tutta la verità e la bellezza che percorrono la matematica e che si sveleranno come risposte alle tante domande che li accompagneranno lungo il percorso, a partire dalle semplici esperienze proposte dalla mostra.
“Germe” di esperienza della matematica
La promessa è ambiziosa: proporre un “germe” di esperienza della matematica, un piccolo seme di meraviglia e identificazione nella sua struttura di “mirabili teoremi, stringenti dimostrazioni, formidabili applicazioni”.
C’è ancora qualcosa da scoprire oggi, in matematica? Che cosa ha motivato i matematici nel corso della storia? Quale metodo seguono nella ricerca del vero? Come mai la matematica è così efficace nel descrivere la realtà naturale? Perché l’infinito riemerge continuamente nel discorso matematico, e che ruolo ha? L’astrazione è nemica del rapporto col reale, o può essere uno strumento potente di comprensione della realtà?
L’ingresso stesso della mostra proporrà un problema che contiene elementi caratteristici della matematica, si prosegue con una galleria storica in cui ci si accorge che siamo in buona compagnia, insieme a una lunga storia di matematici al lavoro, una tradizione più che bimillenaria, una tradizione vivente in continua evoluzione, fatta da uomini che hanno accettato l’impegno con domande molto simili alle nostre. Seguendo dunque la linea del tempo, osservando una storia affollata di volti – una storia spesso caratterizzata dalla relazione tra maestro e allievo – si entra nella piazza della matematica, il luogo centrale dell’esposizione in cui l’incontro diventa rapporto e iniziale conoscenza.
La presenza fisica, al centro, del grande albero della matematica è metafora della matematica vista come organismo vivente, non rigido e monolitico, ma vivo e diramato. Intorno ad esso, sei postazioni offrono la possibilità di incontrare aspetti esemplari della matematica come disciplina. In ognuno di essi, aiutati da visualizzazioni exhibit e pannelli di spiegazione, si affronteranno veri e propri problemi matematici, alcune delle questioni e dei filoni più significativi della matematica dalla sua origine ai giorni nostri. Dalla piazza si accede a quattro sale, per approfondire in direzioni diverse il cammino nella matematica e della matematica: la sala della dimostrazione, per conoscere gli oggetti della matematica e il suo metodo dimostrativo; la sala del rapporto tra la matematica e l’infinito; la sala del rapporto della matematica con la realtà fisica perché essa è il linguaggio della fisica e delle scienze della natura; infine la sala della matematica nell’arte e nella musica.
A inaugurare sabato 4 alle 15,30 alla sala delle Acque del BIM di Sondrio la mostra è stato invitato il professor Francesco Prestipino.
Come anticipato, l’enfasi della mostra non sarà tanto su magie o effetti speciali, quanto piuttosto sulla scoperta di come la matematica riveli in modo paradigmatico il modo con cui il cuore dell’uomo entra in rapporto con la realtà: c’è qualcosa, in noi, che ci permette di riconoscere una verità universale e oggettiva. Gli effetti speciali, tuttavia, non mancheranno: l’appuntamento è per il sabato successivo, 11 marzo, sempre alla sala del Bim, alle 15,30, con lo spettacolo del mago illusionista Manuel Guarnori dal titolo “Che fine ha fatto Pitagora?”.
Gli spazi di “Da uno a infinito. Al cuore della matematica” faranno da cornice anche a due originali conferenze per il pubblico – anche di non esperti – intrigato dal fascino dei numeri.
La prima è in programma mercoledì 8 marzo alle 15 con la professoressa Fulvia Confortola del Politecnico di Milano che parlerà de “I paradossi della probabilità”. La stessa sede, ma alle 15 di lunedì 13 marzo, ospiterà Riccardo Moschetti dell’Università degli Studi di Torino, Cooperativa Curvilinea, che illustrerà un “(In)decifrabile-percorso di crittografia”.
Una curiosità: entrambi i relatori sono accademici di origini valtellinesi.
Si ricorda che tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.
La cultura rinasce (e passa in Valtellina)
Nel fitto calendario de “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)” promosso dalla Cooperativa sociale Nicolò Rusca ETS con il sostegno di Fondazione Cariplo ricordiamo per il mese di marzo anche il primo dei due incontri rivolto a genitori e insegnanti del ciclo “La passione di educare”.
Il docente e scrittore Francesco Fadigati il 16 alle 17.30 nell’aula magna delle Scuole Pio XII illustrerà “Una proposta al cuore dei nostri figli”, questo il titolo dell'appuntamento.
Sempre nel corso del mese, il 23 alle 17,30 al cinema Excelsior di Sondrio, secondo appuntamento del ciclo “Incontrare dei maestri” con l’intervento del pedagogista e imprenditore sociale Johnny Dotti dal titolo “Ascoltando don Milani”.
A cent’anni dalla nascita, un focus sulla figura e l’esempio del sacerdote della scuola di Barbiana e di “Lettera a una professoressa”, i suoi ideali di costituire un'istituzione inclusiva, democratica, con il fine non di selezionare, ma piuttosto di far arrivare tutti gli alunni a un livello minimo d'istruzione, garantendo l'eguaglianza con la rimozione di quelle differenze che derivano da censo e condizione sociale.