I felini a rischio di estinzione protagonisti della terza serata del Sondrio Festival
Ocelot e caracal protagonisti dei due documentari in concorso che hanno chiuso il primo dei due weekend in natura.
Acquisti sostenibili sbandierati ma inesistenti, i misteri di due delle 41 specie di gatti selvatici del pianeta, la necessità di tutelarli per frenare l'estinzione: con la terza serata Sondrio Festival ha chiuso ieri il primo dei due weekend in natura.
A metà percorso sono stati proiettati sette dei tredici documentari in concorso: il secondo fine settimana inizierà giovedì 23 per concludersi domenica 26 novembre con la cerimonia di premiazione.
Matteo Ward
Ad aprire la serata sono state le "Conversazioni", che hanno visto sul palco del Teatro Sociale Matteo Ward, imprenditore di successo ma anche abile divulgatore, e la giornalista del Tg5 Maria Luisa Cocozza.
Gli armadi sono pieni di "junk", ovvero di spazzatura, dal titolo della trasmissione che conduce per Sky, e la scelta alternativa, la migliore possibile, è quella di indossare qualcosa che già esiste.
Ward, ha dato una svolta alla sua vita, lasciando il lavoro per Abercrombie & Fitch, dopo il drammatico crollo di uno stabilimento in Bangladesh, nel 2013, che aveva causato la morte di oltre mille persone.
Lo spaventoso epilogo di un sistema malato che per soddisfare le richieste di prezzi sempre più bassi taglia sulla sicurezza dei lavoratori. L'acquisto sostenibile non esiste, solo quello che minimizza l'impatto e l'articolo più responsabile è quello che già abbiamo nell'armadio, il nostro o di qualcun altro.
Il punto di partenza è il rispetto della persona, perché il problema sociale e la questione ecologica sono interconnessi: questo il messaggio di Ward che ha fondato Wråd e Fashion Revolution Italy. Uno sguardo critico dentro noi stessi, e all'interno dei nostri armadi, potrebbe aprire nuove prospettive.
Documentari
È seguita la proiezione di altri due documentari in concorso che hanno accompagnato gli spettatori tra le boscaglie dell'estremo sud del Texas, negli Stati Uniti, e nella regione mediterranea dell'Egeo, in Turchia. L'ocelot e il caracal sono accomunati dalle problematiche relative ai rispettivi habitat, a popolazioni esigue e al rischio di estinzione. In "Il gattopardo americano", il regista Ben Masters, da sempre affascinato dagli ocelot, li ha spiati attraverso delle fototrappole.
Nelle boscaglie dell'estremo sud del Texas ne vivono un centinaio di esemplari. Uragani e incendi, divenuti così frequenti e devastanti negli ultimi anni, distruggono l'habitat di questo gatto selvatico che può pesare fino a tredici chilogrammi.
La protagonista del filmato è mamma Jane che ha dato alla luce due cuccioli, ma soltanto uno sopravviverà.
Per il regista l'ocelot rappresenta la speranza affidata a Hope, il nome dato alla piccola. La regista di "Segreto della foresta: il caracal", Ece Soydam, è salita sul palco del Teatro Sociale per introdurre il suo documentario realizzato in due anni di lavoro, perché se è difficile vedere questo animale lo è ancora di più filmarlo. Siamo in Turchia, nella regione mediterranea dell'Egeo, nella provincia di Muğla: un territorio ricco di parchi nazionali e aree protette dove vivono orsi bruni, volpi, faine, lepre, cinghiali e i caracal, talmente bravi a nascondersi da sembrare fantasmi.
Conosciamo il maschio Efe e la femmina Tomris che ha dato alla luce due cuccioli. I ricercatori lavorano per proteggere questo gatto selvatico con le caratteristiche orecchie a punta con ciuffi sulle estremità e un udito molto sviluppato, diffuso anche in Africa e in Asia. A causa degli incendi scoppiati nel 2021, molti caracal hanno perso la vita e di più il territorio: in questa zona della Turchia sono a rischio di estinzione.
Prossimo appuntamento
Le proiezioni hanno concluso una domenica densa di eventi e ricca di spunti per una città che si è animata sin dal pomeriggio con Sondrio Festival, "Formaggi in piazza" e "Natura in bellezza". I laboratori per bambini, i filmati fuori concorso, con l'apprezzatissimo "K2 Touching the Sky", a cura del Cai, e le mostre hanno catalizzato l'attenzione di un pubblico eterogeneo, curioso e interessato, pronto a cogliere le opportunità offerte dalla rassegna per approfondire le tematiche ambientali. Da giovedì prossimo si ricomincia per arrivare al gran finale di domenica 26 novembre.