La Pompei delle Alpi cresce ancora
Il museo archeologico diffuso sarà implementato grazie a un finanziamento regionale
Nell’anno in cui ricorre il quattrocentesimo anniversario della frana che seppellì l’antico fiorente borgo, Piuro amplia la sua prospettiva futura moltiplicando le iniziative e convogliando gli sforzi. È di questi giorni la risposta positiva della Regione Lombardia che ha assegnato un contributo di 60 mila euro al progetto “Network per la valorizzazione del museo archeologico diffuso” che complessivamente ne costerà 171 mila.
I dettagli del progetto
Quello ammesso a contributo è un progetto integrato di valorizzazione dei siti archeologici e dei reperti per il potenziamento dell’attrattività del comune di Piuro e per favorire l’accesso a diverse tipologie di pubblico. Di più e per un numero sempre maggiore di persone: come a dire che un patrimonio culturale di tale pregio non può essere circoscritto nella sua divulgazione. La creazione di un parco archeologico diffuso risponde appieno alle esigenze e ai desideri di un’Amministrazione comunale, e insieme ad essa di un paese intero, ambiziosa e lungimirante.
La soddisfazione del sindaco
"Con questo progetto - spiega il sindaco Omar Iacomella - intendiamo dare seguito a iniziative che hanno mostrato grandi potenzialità, come il Belfort Theatre Campus con i Guitti, e ad azioni quali la campagna scavi 2018 su cui stiamo concentrando i nostri sforzi. L’obiettivo è quello di implementare l’offerta di servizi culturali, creare una rete tra pubblico e privato, valorizzare e promuovere il nostro patrimonio storico artistico affinché Piuro venga identificata come area archeologica di attrazione turistica e fruita attraverso pacchetti differenziati a seconda dei target di riferimento. Una vera e propria Pompei delle Alpi, riconoscibile nella sua offerta culturale, riconosciuta dagli esperti come dal pubblico".
Le opere
Tre le azioni individuate dal progetto, che vedono il Comune di Piuro e l’Associazione Italo Svizzera per gli scavi di Piuro nelle vesti di soggetti attuatori: il restauro della “Capela di Mort”, con l’allestimento del sistema museale per il completamento del Parco Archeologico; interventi di restauro, risanamento conservativo, ricerca, scavo e di indagine in ambito archeologico; iniziative di comunicazione e di promozione con la creazione di pacchetti turistici che coinvolgano i beni archeologici e storici, la rete di volontariato e le imprese locali. Le azioni vedono la collaborazione di due partner: la Soprintendenza Archeologia Paesaggio e Belle Arti dell’Università di Verona e il Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna.