L’Associazione Culturale Gente di Rogolo ospite a L’Aquila
La presentazione dell'Associazione Culturale Gente di Rogolo presso la sala dell'Associazione Culturale Panta Rei de L'Aquila ha rappresentato un affascinante viaggio nel tempo attraverso 200 immagini d'epoca.
L'Associazione Culturale Gente di Rogolo ha presentato alla città de L'Aquila un affascinante progetto che attraverso 200 immagini d'epoca racconta un secolo di vita del paese di Rogolo. La proiezione, organizzata presso la sala dell'Associazione Culturale Panta Rei, ha evidenziato l'evoluzione urbanistica, architettonica e culturale di Rogolo, coinvolgendo il pubblico in un viaggio attraverso le peculiarità e le tradizioni del paese.
A L'Aquila
200 immagini d’epoca che ricostruiscono un secolo di vita del paese di Rogolo e della sua comunità. Dagli ultimi decenni dell’Ottocento fino agli anni Settanta del Novecento, un patrimonio di conoscenza che testimonia l’evoluzione urbanistica, architettonica e culturale di Rogolo: è questo il lavoro presentato la settimana scorsa attraverso una bella proiezione dall’Associazione Culturale Gente di Rogolo all’Aquila, presso la sala dell’Associazione Culturale Panta Rei - spiega Cristina Ferrè, responsabile dell’Associazione Gente di Rogolo. - È stato un lavoro minuzioso, di selezione delle immagini storiche, di catalogazione, e di riscrittura delle didascalie, attraverso una forma chiara e ricca di particolari, adattata per un pubblico che conosceva per la prima volta il nostro paese, le sue peculiarità e le proprie ricche tradizioni.
Percorso fotografico
Ferré continua:
Questo scambio culturale tra due Associazioni apparentemente lontane, nasce dalla proposta di un nostro co-fondatore Eros Sangiorgi, trasferitosi un anno fa proprio all’Aquila. In questi mesi nei quali si è preparato il progetto editoriale e la riscrittura di tutte le didascalie è stato come tornare a un secolo fa e incontrare nuovamente quegli angoli di Rogolo, ora trasformati da restauri conservativi, quelle piazzette e quelle vie lunghe e strette, che oggi si fatica ad individuare nella nuova, inevitabile, trasformazione urbanistica di cui è stato oggetto il nostro paese nel Novecento.
E ancora riconoscere tanti volti e tante persone che hanno caratterizzato il volto del paese, e che hanno lasciato il proprio lavoro nella nostra comunità contribuendo ad accrescerne il prestigio e il ruolo.
Il percorso fotografico inizia con una serie di immagini del primo Novecento: strade, vie, piazze, case, stalle, giardini dove gli scatti sorprendono allegre compagnie sedute per un brindisi, dopo la festa religiosa della Madonna della Cintura o del Santo Patrono del Paese, Sant’Abbondio, festeggiato con la Santa Messa, la Processione con il Santo accompagnato nelle vie del Paese, e l’incanto dei canestri, per la raccolta delle offerte per la Parrocchia.
Un momento vivace e aggregativo per la comunità, che concludeva l’estate. Le immagini proseguono con una rassegna dettagliata delle località di Mezza Costa, sopra Rogolo: i Runc, Gualdo, i Mulini, Erla, Fistolera, con la Curt del Gabriel e la stalla ora ristrutturata, le cascine vicine dove c'era un bel dipinto a tema religioso ora purtroppo scomparso. Ampio spazio anche a Erdona, posta a oltre 1000 metri sopra l’abitato di Rogolo, luogo di “vacanza” per l’estate, dove si saliva a giugno con le mucche e si scendeva alla fine di settembre, prima dell’inizio della scuola, che allora era il 1 ottobre.
Il lavoro ha documentato anche il mondo della scuola, l’inaugurazione del Palazzo scolastico, nei primi del Novecento, le insegnanti che si sono susseguite, gli alunni e i momenti ricreativi, della colonia solare, ospitata d’estate nel palazzo.
Tanti scatti e immagini dedicati ai “Puzzin e ai lavatoi storici”, alle edicole Mariane e agli affreschi presenti sulle facciate delle case, alcuni dei quali sottoposti a restauro e recuperati dalle incurie degli anni. E non ultimo le, leggere immagini della nevicata del 1985.
E per finire gli scatti degli anni Trenta e Quaranta con i giovanotti e le signorine di Rogolo in costume tradizionale per sfilare a Sondrio a Chiavenna, in occasione di eventi e manifestazione. Attraverso queste immagini ho cercato di descrivere le caratteristiche e la storia dei nostri abiti indossati nei giorni di festa.
Il pubblico è rimasto sorpreso nel sapere che ogni anno nel mese di maggio nel nostro Mandamento di Morbegno dedichiamo una giornata intera dove i 25 Comuni del mandamento si rappresentano attraverso i propri gruppi in Costume tradizionale e attraverso il racconto di tanti momenti di vita vissuta un secolo fa.
Forte emozione
Ferré conclude:
Questa occasione è stata una forte emozione e auspico sia l’inizio di un percorso che porterà a un gemellaggio culturale con l’Associazione e la Citta dell’Aquila. E non ultimo spero di avere qui da noi il Gruppo Panta Rei dell’Aquila per presentare attraverso altrettante immagini l’evoluzione della città dell’Aquila, che seppur lontana geograficamente da noi, ha molte affinità con il nostro territorio montano e le nostre tradizioni. Abbiamo tracciato una strada e percorso i primi passi, con entusiasmo portando l’amore per la nostra terra: un affresco forte che ne ha documentato l’orgogliosa identità e appartenenza. Ora la speranza che il racconto e lo scambio continuino.
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