Libro e scavi rendono Piuro capitale della cultura in valle
La storia degli architetti piuraschi in Polonia e il sito archeologico due fiori all'occhiello per la località
La presentazione nelle giornate di venerdì 25 novembre, a Sondrio, e sabato 26 novembre, a Piuro, del volume di Stanislaw Klosowski sugli ARCHITETTI DI PIURO PELACINI E MALINVERNE nella Polonia del XVI e XVII secolo ha fatto registrare una partecipazione ed un interesse al di là delle aspettative.
Un libro che piace
Il volume di oltre 400 pagine raccoglie oltre un decennio di ricerche negli archivi di Italia, Polonia, Ucraina, Bielorussia e Lituania, sugli architetti-costruttori di origine piurasca attivi in quelle lontane terre, dove chiese e palazzi testimoniano ancora oggi delle loro capacità progettuali e costruttive. La presenza delle nobili famiglie piurasche nelle più importanti città europee era già stata ampiamente documentata dagli storici, ora, con questo nuovo filone di ricerca, il prof. Stanislaw Klosowski ha aperto una importante finestra sugli emigranti piuraschi, architetti-costruttori, che pure si sono guadagnati prestigio all’estero e che nel nord est dell’Europa hanno lasciato tracce importanti del loro ingegno.
A Sondrio il primo incontro
A Sondrio, nella la Sala “A.Succetti” di Confartigianato, era presente una numerosa partecipazione di professionisti aderenti agli Ordini degli Architetti, Ingegneri, Geometri della provincia e di rappresentanti delle associazioni culturali valtellinesi. Dopo i saluti del Sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, e di Gianni Lisignoli, presidente dall’Associazione italo-svizzera per gli Scavi di Piuro, sono state molto apprezzate le relazioni storico-scientifiche, tenute dall’Autore e dai rappresentanti dell’Istituto Nazionale del Patrimonio Culturale Polacco all’Estero “Polonika”: la direttrice, dott.ssa Dorota Janiszewska-Jakubiak, e il dott. Karol Guttmejer. Il prof. Guglielmo Scaramellini, curatore della edizione italiana del libro, ha coordinato i lavori. I relatori hanno catturato l’attenzione dei presenti, snocciolando date ed immagini delle numerose basiliche attribuite con certezza ai due architetti piuraschi. Purtroppo alcune di esse sono state distrutte dalla furia rivoluzionaria che in un recente passato ha investito quei territori. Gli autori hanno anche evidenziato alcune similitudini architettonico-costruttive che erano state rilevate in mattinata durante la visita alla Basilica di Tirano dove il prof. Gianluigi Garbellini ha avuto modo di interloquire non solo sulla storia della basilica, ma sui molti aspetti artistici che la stessa presenta.
Ci si è poi spostati a Piuro
Anche la presentazione il giorno successivo a Piuro, presso l’antico “Hospitale” di Prosto, ha fatto registrare una corposa presenza di pubblico, tra cui diversi sindaci ed amministratori della Bregaglia italiana e svizzera. Le relazioni sono state precedute dai saluti istituzionali portati dalla Vicesindaco di Piuro Alessandra Martinucci e dall’assessore alla cultura della Comunità Montana, Sara Del Curto. E’ seguita la presentazione dell’Autore e dei rappresentanti dell’Istituto Nazionale “Polonika”, la Direttrice Dorota Janiszewska-Jakubiak e il dott. Karol Guttmejer. Il prof. Guglielmo Scaramellini ha coordinato i lavori.
La cittadinanza onoraria
L’Associazione italo-svizzera per gli Scavi di Piuro, a conclusione del convegno, ha conferito al Prof. Stanislaw Klosowski il titolo di Socio Onorario con la seguente motivazione: “Per aver ricercato e scoperto, grazie ai suoi studi sui migranti italiani in terra polacca, le figure di molti piuraschi che in quelle lontane terre si sono distinti per creatività ed ingegno e per aver saputo costruire con l’Associazione scavi un rapporto di intensa collaborazione e sincera amicizia”. Giovedì 24 novembre, la delegazione polacca era stata ricevuta in municipio dove, in segno di stima e riconoscenza per il lavoro svolto, il Consiglio comunale, presieduto dal sindaco Omar Iacomella, aveva conferito al prof. Stanisław Kłosowski la Cittadinanza onoraria di Piuro.
L'Open Day agli Scavi
A conclusione di un mese di novembre molto impegnativo per l’Associazione Scavi e per il Comune di Piuro, mercoledì pomeriggio, una quarantina di persone hanno partecipato all’ “open day Piuro archeologica”, alla scoperta degli ultimi ritrovamenti in zona Belfòrt-cantina del Piocc. Mentre si stava sistemando per la messa in sicurezza l’area oggetto di scavo, a conclusione del Progetto Interreg Italia Svizzera-Amalpi 2018, sono venuti alla luce una importante serie di manufatti e reperti che hanno riacceso la curiosità e l’interesse dei piuraschi e non solo. Il dott. Mattia Francesco Antonio Cantatore, archeologo del Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona, che sovraintende allo scavo, ha illustrato le ultime ipotesi sulle dinamiche della frana in quella zona, sulla struttura che la stessa ha investito e distrutto nel 1618, sui pregevoli reperti che sono stati rinvenuti, prima fra tutte una colonna in pietra finemente decorata con il volto di una cariatide. Quella che era considerata fino ad ora poco più di una cantina, si sta rivelando come parte di un palazzo signorile con ricercate finiture in pietra arenaria, un materiale non presente in valle. Un Sindaco Iacomella particolarmente soddisfatto ed un Presidente dell’Associazione, se possibile ancor più motivato, hanno dichiarato di volersi adoperare con ancor maggior energia per assicurare nei prossimi mesi la continuazione della campagna di scavo archeologico, convinti che investire in cultura ripaghi alla lunga molto più di quanto si spenda.