Lombardia oltre 120 milioni di investimenti per valorizzare la cultura
Intervista all’assessore regionale Francesca Caruso che spiega il suo piano per migliorare l’offerta e l’attrattività
Oltre 120 milioni di investimenti per valorizzare la cultura in Regione Lombardia. Una cifra senza precedenti, ottenuta dall’assessore regionale Francesca Caruso, per finanziare la sua proposta di Piano Triennale per la Cultura. Il Programma sarà finanziato da Regione Lombardia attingendo a risorse proprie per 25,5 milioni, a questi si aggiungeranno i fondi del Pnrr per 34 milioni, quelli dei programmi di coesione europei Por-Fesr 2021-2027 per 17,6 milioni, i fondi Interreg per 286.375 euro e quelli del Piano Lombardia per 49 milioni. Un traguardo unico, che l’assessore intende sfruttare al meglio investendo soprattutto nell’innovazione tecnologica, e nel sostegno alle piccole realtà culturali territoriali, come strumento di contrasto al disagio giovanile e delle periferie.
Il Piano per la Cultura di Regione Lombardia
Assessore, l’approvazione del Piano triennale per la Cultura è stata sicuramente il più grande traguardo raggiunto dal suo assessorato in questo anno. In cosa consiste e cosa prevede questo programma?
"Innanzitutto vorrei sottolineare il fatto che si sia trattato di un risultato storico, perché questo piano è stato approvato con soli 6 voti contrari, quindi con anche il favore delle minoranze. A dimostrazione della bontà di un provvedimento che si distingue per il suo essere innovativo. Guarda molto ai giovani, ma soprattutto cerca di portare la cultura fuori da quelli che sono i luoghi tradizionali e canonici, portandola nelle periferie e nei piccoli borghi. Questo perché credo che la cultura sia il primo antidoto contro il disagio il disagio sociale e il disagio giovanile. Il piano inoltre guarda molto a portare l’innovazione tecnologica nei luoghi della cultura, ma anche a migliorare l’accessibilità, con una particolare attenzione alla disabilità. Vogliamo valorizzare il nostro patrimonio e la nostra tradizione, utilizzando però modi e strumenti nuovi e innovativi".
I progetti e le iniziative previste in questo piano serviranno anche a migliorare l'offerta culturale e l'attrattività della Regione in previsione dei flussi turistici previsti per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026?
"Assolutamente sì. Innanzitutto è importante che i lombardi si rendano conto del fatto che siamo una Regione dal grande valore culturale. Abbiamo ancora poca consapevolezza da questo punto di vista, non ci sentiamo una regione altamente culturale, invece lo siamo e dobbiamo diffondere questo messaggio. In questo senso le Olimpiadi di Milano Cortina saranno un volano importante anche per promuovere il turismo culturale. Per questo nel piano triennale c'è appunto un progetto che si chiama “le Olimpiadi della cultura”, che ha lo scopo di associare al turismo sportivo iniziative che promuovano il nostro territorio anche a livello culturale".
Progetti 2024 rendere i musei più accessibili
A tutto questo si aggiunge lo stanziamento da 6 milioni di euro per il bando InnovaMusei, che punta ad una maggiore digitalizzazione dei luoghi della cultura, ce ne può parlare?
"Per la prima volta abbiamo messo uno stanziamento così importante su questo bando, questo perché crediamo fortemente nella necessità di rendere più accessibili i musei e i luoghi della cultura, attraverso dei rinnovamenti che sono sia strutturali che tecnologici. Non solo però, l’innovazione tecnologica è fondamentale per rendere i musei dei luoghi più attrattivi anche per i giovani, in modo che possano entrare in contatto nuovamente con la nostra tradizione culturale".
Quali sono le prossime azioni che avete in programma e su cosa punterete nel 2024?
"Sicuramente l’obiettivo più importante sarà quello di riuscire a promuovere la nostra Regione a livello culturale, non solo attraverso i grandi musei o le grandi istituzioni culturali, per le quali già ci conoscono in tutto il mondo, ma sostenendo e sviluppando quelle che sono anche le realtà più piccole e territoriali, che all’interno dei nostri paesi e dei nostri borghi ne portano avanti l’identità e accrescono il patrimonio culturale della nostra Regione. Queste piccole realtà inoltre spesso svolgono anche un ruolo sociale all’interno delle comunità, come ho detto prima diffondere la cultura è la nostra arma contro il disagio sociale. La cultura deve essere resa accessibile a tutti, e non appannaggio solo di alcuni, per questo abbiamo intenzione di aumentare il numero di progetti rivolti ai ragazzi, soprattutto nelle aree più disagiate e nelle periferie".