ust

“Nuovi scenari economici e scuola”: Corrado Sforza Fogliani presenta "Elogio del Rigore"

"Einaudi ci insegna che la vera ricchezza della vita è il confronto"

“Nuovi scenari economici e scuola”: Corrado Sforza Fogliani presenta "Elogio del Rigore"
Pubblicato:

 

 

 

Dopo l’incontro con Sabino Cassese prosegue la rassegna online "Nuovi scenari economici e scuola", promossa da Ust insieme a Fondazione Credito Valtellinese – Gruppo Crédit Agricole. Ieri è stata la volta di Corrado Sforza Fogliani, che ha presentato agli studenti il suo volume dal titolo Elogio del Rigore.

Nuovi scenari economici e scuola

Una raccolta quanto mai attuale di “Aforismi per la patria e i risparmiatori” scritti da Luigi Einaudi sulle colonne del Corriere della Sera a partire dal 1915 “per esortare il pubblico a sottoscrivere il prestito” volontario di quell’anno e sostenere lo sforzo bellico della nazione. Ad aprire l’incontro virtuale, moderato dall’esperto di politiche formative, Simone Bergamini, è stato il Dirigente Ust, Fabio Molinari.

«Credo che nel mondo della scuola debba essere riscoperta una cultura del risparmio che consenta ai nostri ragazzi di cominciare a pensare di costruirsi un futuro attraverso i numerosi strumenti che le banche oggi mettono a disposizione – ha esordito Molinari –. Nel complesso dell’educazione civica è importante che anche la conoscenza del risparmio trovi una sua collocazione precisa per migliorare la formazione dei ragazzi.

Grazie a tutti gli ospiti e ad ARCA Fondi per averci omaggiato di numerose copie del volume che doneremo a tutte le scuole che vorranno approfondire questo tema».

Elogio del rigore

A portare i propri saluti anche due illustri esponenti del mondo bancario: il Direttore Generale di Banca Popolare di Sondrio Mario Alberto Pedranzini e il Vice Direttore Generale Vicario di Credito Valtellinese - Gruppo Crédit Agricole Italia Umberto Colli.

«Attraverso il volume scopriamo che Einaudi fu capace di esprimere una visione del mondo mettendo insieme all’economia e alla politica la sua profonda cultura e una solida proposta di alta moralità in una preziosa opera di formazione del cittadino italiano; un’operazione editoriale che ci consente di comprendere problemi lontani nel tempo ma incredibilmente attuali – ha sottolineato il dottor Pedranzini –.

A colpirmi è stata soprattutto la scelta dell’autore di mettere in risalto il rigore di Einaudi e l’insegnamento che il rigore, insieme al senso di appartenenza e alla convergenza su obiettivi strategici, rende più forti, soprattutto nelle circostanze più difficili. Emerge la consapevolezza che etica, buon governo, buone banche, buona finanza, senso di appartenenza e di responsabilità possano e debbano coniugarsi affinché ciascuno possa dare il proprio contributo al progetto comune che ci vede tutti cittadini partecipi».

 

«Sono stato fortemente colpito dagli insegnamenti di Einaudi. In particolare, vorrei soffermarmi sull’aforisma del 27 gennaio del 1918 laddove consigla ai contadini di riporre le uova in una pluralità di panieri – ha aggiunto il dottor Colli –. Penso che la teoria della diversificazione del risparmio appartenga alla tradizione di tutte le banche e alla moderna teoria e pratica per cercare di ottenere rendimenti maggiori e minimizzare i rischi che andiamo a correre soprattutto nei periodi di elevata volatilità dei mercati.

Importante ricordare che anche la Banca Credito Valtellinese, dallo scorso aprile facente parte del Gruppo Crédit Agricole Italia, è una banca che ha, nei valori fondanti della mutualità e della cooperazione, le proprie radici culturali e questo è molto importante per rappresentare sempre la vicinanza e prossimità al territorio».

Conoscere, poi discutere ed infine deliberare

All’incontro anche il Prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello, che ha voluto ribadire il messaggio lanciato ai ragazzi lo scorso lunedì in occasione dell’incontro fra il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, e gli studenti dell’Istituto “Pinchetti” di Tirano.

«Einaudi affermava che “da tempo ci chiediamo come dare risposte ai giovani che desiderano far sentire la propria voce e a tutti coloro che con i giovani si rapportano”. Lui stesso sosteneva che prima è necessario conoscere, poi discutere ed infine deliberare.

Se ciascuno di noi si facesse guidare da tale indicazione le cose che ci circondano andrebbero decisamente meglio. In questo volume, raccogliendo una sorta di tweet in forma di aforismi, il curatore ci agevola il compito per comprendere la straordinaria figura di Einaudi che conserva una forza educativa dirompente anche a distanza di moltissimi anni. Particolarmente utile è poi l’analogia fra la guerra di allora e la pandemia di oggi».

Luigi Einaudi

«Rimasi folgorato da Einaudi nel corso di un nostro incontro quando avevo 21 anni – ha raccontato Sforza Fogliani rispondendo alle domande –. L’incontro fu preceduto da una lettera che mi inviò al giornale dove lavoravo e da lì partì la mia riconoscenza nei suoi confronti.

Nella missiva mi dava dei precetti: “lei è giovane ma non sprechi il tempo perché passa in fretta”, “impari l’inglese”, “legga i libri di Croce, La Democrazia in America di Tocqueville” e una serie di altri utili suggerimenti ad un giovane che si presentava alla vita. Emozionato ebbi il coraggio di chiedergli di incontrarci dove trascorreva le vacanze. Fu una visita che condizionò la mia vita per sempre. Da qui nacque in me una grandissima curiosità. Einaudi fu sempre un grande estimatore delle banche popolari e si formò in tale ambiente insieme ad Albertini, che poi divenne direttore del Corriere della Sera, mentre Einaudi cominciò a collaborare all’interno del giornale.

Nel 1915 raggiunse Einaudi una lettera del fratello di Albertini, anche lui collaboratore del giornale, che gli proponeva di pubblicare una serie di “ammonimenti” per convincere gli italiani a sottoscrivere il prestito volontario. Una scelta davvero indovinata anche perché l’alternativa sarebbe stata quella del prestito forzoso che avrebbe causato un’alta inflazione.

Fu così che, tra il 1915 e il 1920, Einaudi invitò gli italiani a sottoscrivere tali prestiti ottenendo un grande risultato. Tali aforismi dimostravano come si potesse conciliare lo spirito patriottico con il vantaggio per gli investitori. Si tratta di aforismi che non sono mai stati pubblicati, alcuni sono sfuggiti agli studiosi perché nel corso delle pubblicazioni non tutti furono firmati dall’autore.

Credo di aver realizzato un’opera che possa servire non solo a conoscere ancor meglio il pensiero di Einaudi ma la storia della Prima Guerra Mondiale e gli sforzi portati avanti dagli italiani.

Un libro che mi ha davvero appassionato e che spero possa servire alla formazione dei giovani». «Con questi aforismi, Einaudi ci insegna che la vera ricchezza della vita è il confronto – ha concluso rivolgendosi agli studenti –. In ognuno di essi non troverete mai paroloni. Diffidate degli scritti con periodi troppo prolissi e scoordinati non animati dal confronto fra le idee».

Europa

A dialogare con il curatore del libro il celebre giornalista Ferruccio De Bortoli che ha curato la prefazione del volume.

«Ai tempi di Einaudi non c’era la Banca Centrale Europea.

Se in questa fase di crisi pandemica ed economica non avessimo avuto una Banca Centrale Europea in grado di acquistare i titoli, probabilmente avremmo avuto anche noi la necessità di ricorrere a dei prestiti nazionali, inizialmente volontari – ha fatto notare il direttore con un abile parallelismo fra ieri e oggi –. Vi ricorderete infatti che, prima del Next Generation EU, si parlò a lungo di poter far ricorso al risparmio degli italiani offrendo loro un interesse adeguato.

È utile parlarne oggi, e questo è il grande merito del volume, perché ci consente di ragionare su diverse fasi della vita nazionale del nostro Paese paragonando l’oggi all’epoca in cui si parlò di finanziare le spese per una Guerra Mondiale. Oggi siamo in una condizione molto diversa da allora ma le regole di base dell’economia sono le stesse.

Ci troviamo in una fase eccezionale che prima o poi finirà e si tornerà a fare i conti con i fondamentali dell’economia e alcune parole che fanno parte del lessico einaudiano come rigore, sobrietà e austerità, dovranno essere recuperate».

Credibilità

«Per convincere i risparmiatori ad investire occorre essere credibili nel garantire un rendimento – ha concluso l'Amministratore Delegato di ARCA Fondi Ugo Loeser –. Oggi siamo in un periodo particolare e stiamo guardando ad un futuro dove il sostegno della Banca Centrale Europea non è più dato per scontato a meno che noi non riusciamo a dare una prova di grande maturità e credibilità. In queste sfide che abbiamo davanti il concetto del rigore rappresenta un elemento fondante poiché non possiamo sempre pensare di scaricare la nostra responsabilità su qualche altra istituzione.

Di grande attualità l’aforisma di Einaudi “Maggiori debiti oggi vogliono dire maggiori imposte domani” poiché dobbiamo essere ben consapevoli che il debito che oggi creiamo dovrà essere ripagato.

E ancora “Per ottenere credito bisogna prima meritarselo”. Non possiamo pensare infatti di prescindere dal merito dei progetti per i quali i risparmi vengono utilizzati.

L’accesso al risparmio deve passare inevitabilmente per l’autorevolezza dei progetti per cui tali risparmi vengono richiesti».

 

È possibile riguardare la diretta al seguente indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=_YqK7FUq-sI

Seguici sui nostri canali