Fiducia reciproca e “clima affettivo”

Oltre la tecnica: l’Ordine degli Ingegneri promuove un cammino di consapevolezza emotiva

Un percorso di dieci incontri promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Sondrio ha aiutato i professionisti a riflettere su emozioni, relazioni e benessere, con il supporto della psicologa e filosofa Tina Faglia.

Oltre la tecnica: l’Ordine degli Ingegneri promuove un cammino di consapevolezza emotiva
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Al termine del seminario di aggiornamento organizzato il giugno scorso dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio dal titolo La professione e la vita personale: un approccio psicologico per una possibile sinergia tenuto da Tina Faglia, filosofa e psicologa, diversi professionisti si dissero interessati a proseguire il lavoro di apprendimento con la dottoressa mediante piccoli gruppi.

“Capire qualcosa di più di noi stessi”

In un certo senso già allora il “primo obiettivo” fu in certo senso centrato, perché «la vostra categoria, anche dal punto di vista delle statistiche - disse Faglia rivolgendosi agli ingegneri presenti - è una tra le più “schiacciate” dai problemi, ma in generale siete anche, tra i professionisti, quelli che hanno maggiori difficoltà ad accettare di vivere appieno le emozioni. Dovreste, invece, comprendere che le emozioni sono una ricchezza, non qualcosa che penalizza, riconoscere che c’è uno scarto tra voi, persone complesse e la materia della quale vi occupate». Accogliendo il desiderio espresso dai colleghi, l’Ordine tramite il Consiglio ha organizzato una serie di incontri condotti e coordinati dalla dottoressa Tina Faglia. «Abbiamo deciso in maniera inusuale di uscire dai nostri canonici schemi tecnici formativi per ascoltare le voci e i malesseri che tanti nostri colleghi portano dentro, sostenendo la dottoressa Faglia nel suo compito di aiutarci a capire un qualcosa di più di noi stessi», conferma l’ingegner Carlo Erba, responsabile della Formazione dell’Ordine.

Controllare le emozioni è “antieconomico”

E uscire dagli schemi è stato senz’altro illuminante e arricchente per i professionisti che hanno partecipato ai dieci appuntamenti, seguendoli con interesse e continuità. Il bilancio della dottoressa Faglia inizia significativamente proprio dall’ultimo, sottolineandone «il clima di commozione, di dispiacere che il corso finisse». Un fil rouge ha attraversato tutti gli incontri: «La consapevolezza dell’impossibilità, ma anche della non economicità, della non opportunità di impegnarsi nel controllo dei propri affetti ma, piuttosto, l’utilità di gestire le proprie emozioni», evidenzia ancora la psicologa-filosofa che ha seguito in questo percorso gli ingegneri. «Considerare il mondo affettivo non come un limite, ma come una risorsa e un aspetto fondamentale di noi stessi - chiarisce - può consentire anche di ridurre lo stress, che è una risposta affettiva correlata anche al senso e al significato che noi attribuiamo a quanto accade nella relazione con gli altri».

Fiducia reciproca e “clima affettivo”

Inizialmente ai partecipanti è stato richiesto il segreto professionale e un atteggiamento rispettoso e non giudicante. «Verosimilmente ciò li ha facilitati nell’esporre e nell’esporsi, particolarmente importante poi è stata la co-costruzione di un clima di fiducia reciproca che ha sciolto una certa titubanza iniziale e ha prodotto un clima “affettivo” che tutti hanno apprezzato e di cui hanno approfittato da un lato per condividere problematiche di natura diversa ed avere su queste un confronto e dall’altro lato per sperimentare una modalità relazionale forse inedita, in una situazione di gruppo tra colleghi. Anche per questo desidero esprimere il mio apprezzamento al Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri per aver favorito questa esperienza».

In futuro uno Sportello psicologico dedicato?

Sempre al termine del convegno del giugno scorso emerse la proposta di attivare uno Sportello psicologico dedicato per gli Ingegneri, chissà che per il futuro, considerato il successo ottenuto dal ciclo di incontri, anche questa novità possa concretizzarsi.

Foto d'archivio

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