spettacoli nella natura

Prosegue a Piateda Rami d'Ora: rassegna di arti performative tra i boschi delle Orobie

Torna dal 2 giugno al 2 luglio nei boschi e i sentieri di Castellaccio, frazione abbandonata di Piateda.

Prosegue a Piateda Rami d'Ora: rassegna di arti performative tra i boschi delle Orobie
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La terza edizione di Rami d’ORA, rassegna di arti performative promossa dal collettivo Laagam, torna dal 2 giugno al 2 luglio ad animare i boschi e i sentieri di Castellaccio, frazione abbandonata di Piateda (SO), con performance di danza, musica e teatro, laboratori ed esperienze attorno agli spazi di ORA - Orobie Residenze Artistiche.

Diretta da Erica Meucci con Francesca Siracusa e la consulenza artistica di Riccardo Olivier, anche questa terza edizione di Rami d’ORA intreccia le performance dal vivo con l’esperienza del territorio: le proposte infatti si diramano dalla sede di ORA al territorio circostante attraverso boschi, sentieri, radure per culminare nell’affascinante escursione al Ghiacciaio Vedretta del Lupo che chiude la rassegna il 2 luglio.

Spettacoli nella natura

Il secondo fine settimana della rassegna propone diverse esperienze di spettacoli in natura.

Il 9 giugno dalle 18.00 si inizia con una camminata nel bosco osservando le rocce guidati dal geologo Michele Comi, in un percorso di preparazione per l’installazione-performance Pleasure Rocks di Barbara Stimoli e Titta Raccagni nella cornice delle cascate del Serio che esplora la relazione tra organico e inorganico, umano e non umano per ripensare la presenza dell’uomo nell’ambiente. Poi ci si addentrerà nel bosco incontrando la danza magnetica e misteriosa di Suzi Cunningham con Rules to live by.

Il 10 giugno alle 19.00 Flavia Zaganelli e Cecilia Stacchiotti porteranno il pubblico al casello dell’acqua sotto ORA, ad ascoltare e osservare un piccolo ecosistema in movimento nella performance di danza e installazione sonora Invisibilia. L’installazione resterà disponibile per l’ascolto libero nei giorni successivi. Si farà poi ritorno ad ORA dove Diana Anselmo accompagnerà il pubblico, attraverso racconto verbale e Lingua dei Segni Italiana, indietro sino al 1891 e all’invenzione del fonoscopio, apparecchio che per la prima volta riuscì a proiettare la debole immagine in movimento di un volto che pronuncia le parole Je vous aime, che danno il titolo alla performance.

L’11 giugno Judith Annoni e Liber Dorizzi apriranno le porte al termine della loro residenza presso ORA in un piccolo laboratorio su movimento e paesaggio per poi lasciare spazio a quello di Glauco Salvo su ascolto e percezione. Seguirà il concerto dello stesso Glauco.

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