Risparmio e investimento: come funziona la finanza. Alessandra Losito ha incontrato gli studenti
Il consiglio: «Sviluppate le vostre competenze, conoscenza è indipendenza e libertà»
«Qualunque sarà il futuro professionale di questi ragazzi e ragazze, dovranno affrontare scelte di natura economica e finanziaria. Oggi le competenze finanziarie degli adulti italiani sono purtroppo in fondo alla classifica».
A dirlo è stata la direttrice generale di Pictet Wealth Management, Alessandra Losito, protagonista questa mattina di un nuovo incontro del progetto «Giovani, Economia e Finanza» promosso dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio e Cremona insieme a Cremona insieme a Fondazione Gruppo Credito Valtellinese.
”La scelta e la gestione degli investimenti finanziari” - questo il titolo dell’appuntamento, introdotto da dirigente scolastico dell’UST Fabio Molinari - è iniziato prendendo le mosse dalla decisione di Losito di intraprendere una carriera nell’ambito del mondo finanziario:
«A 19 anni capii che volevo seguire un percorso professionale in finanza. A voi ragazzi consiglio quindi di scoprire la vostra autentica vocazione. Seguitela e metteteci tutto l’impegno del mondo. In Italia lavorano meno di cinque donne su dieci e le competenze finanziarie sono più basse mediamente rispetto a quelle maschili. La famiglia è importante, ma lo è anche la vostra indipendenza».
Un intervento partito con il ritratto del Paese Italia, una popolazione composta per tradizione da famiglie poco indebitate e con una forte propensione al risparmio.
«È un atteggiamento culturale - ha detto la direttrice generale di Pictet Wealth Management -: si risparmia per obiettivi importanti (l’acquisto di una casa o per finanziare l’università dei figli), o per periodi più difficili». «Normalmente - ha spiegato Losito - i conti correnti venivano remunerati dalle banche. Oggi non più perché il tasso ufficiale di sconto è -0.50. La maggior parte delle banche italiane non applica ancora i negativi, una misura pensata per rilanciare l’economia, per spingere i risparmiatori a utilizzare questa liquidità».
Di qui la scelta di alcuni di gestire e investire il proprio patrimonio:
«Quando incontriamo clienti che vogliono investire, quindi che hanno già deciso quanto risparmiare, abbiamo bisogno di individuare alcuni indicatori: l’obiettivo dell’investimento, le esigenze di liquidità, l’orizzonte temporale, la propensione al rischio. Gli investimenti hanno un obiettivo di rendimento infatti ma anche un profilo di rischio e di volatilità. Una volta individuato il profilo dell’investitore si possono costruire i portafogli con azioni, obbligazioni e fondi».
Possibile sbocco professionale
Ma nel corso dell’incontro si è parlato anche di finanza come ambiente di lavoro, come possibile sbocco professionale per i ragazzi che oggi hanno partecipato alla conferenza online: «Si lavora in un ambiente internazionale con scambi continui con colleghi a Londra, Singapore e in giro per il mondo. Conoscere l’inglese è il minimo sindacale oggi - ha continuato Losito -. Nel settore della finanza si lavora tanto: la conciliazione lavoro-famiglia per la mia generazione è stata molto complicata tanto che molte donne hanno a un certo punto gettato la spugna. Io ho una famiglia, lavoro ancora molto: avevo e ho una passione enorme per il mio lavoro. Questo mi ha consentito di avere una posizione apicale, fra le poche donne. Non che in giro non ci siano donne in gamba, anzi, ma il decennio 30-40 anni è molto delicato. Tutte le istituzioni finanziarie si sono rese conto nel frattempo di avere pochissime donne al vertice, e che un mix di uomini e donne, un mix di pensiero, può fare molto bene. Oggi cercano quindi di essere attrattive per le giovani laureate, per cercare di farle entrare e soprattutto rimanere».
E a chi chiedeva se l’attuale crisi economica potrebbe aprire a un nuovo scenario come quello della crisi di 2008, Losito ha risposto: «La situazione è molto diversa rispetto al 2007. Allora ci fu una crisi bancaria supportata e risolta dalla politica monetaria. Il Covid è invece uno shock endogeno, come una guerra. Questo periodo ricorda più il secondo dopoguerra che il 2008 come economia e mercati finanziari. Oggi le banche non stanno per fallire, ma sono estremamente capitalizzate e solide».
Prossimi appuntamenti
La prossima lezione del ciclo in programma sarà tenuta da Vittorio Grilli, già direttore generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministro nel Governo Monti, ed attualmente responsabile del corporate and investment banking presso JP Morgan, che interverrà il 26 marzo in “L’Italia e le sfide europee del Recovery Plan”. L’8 aprile, Stefano Zamagni, economista e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali cercherà di rispondere insieme a Michele Dorigatti, fondatore della SEC – Scuola di Economia Civile, al quesito “Esiste un’etica nell’economia e nella finanza?”. Il 14 aprile un nuovo appuntamento dal titolo “Quando l’economia è a servizio del sociale. Il ruolo delle Fondazioni” vedrà protagonista Francesco Profumo, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo e di ACRI. Si prosegue il 26 aprile con l’incontro “Le tre profezie” guidato da Giulio Tremonti, economista e già Ministro dell’Economia, per concludere il 6 maggio con Gregorio De Felice, chief economist & head of research presso Intesa San Paolo che affronterà una lezione sul tema “Lo scenario macroeconomico e le leve per un rilancio della crescita”.